» S T A R A B B I T ~ Seiya  & Usagi Official Italian Forum ™ • [vr.13]

  1. Sailor Moon Shooting Stars
    ecco a voi la mia storia!Buona lettura a tutti, spero di emozionarvi!

    AvatarBy Etolies il 25 Mar. 2011
     
    Top   Dislike    85 Comments   2,340 Views
    .
    Autrice/Autore Etoiles
    Data Pubblicazione: 25/03/2011
    Rating: Verde
    Genere: Sentimentale/Avventura
    Capitoli: non è completa
    Personaggi: Bunny, Morea, Rea, Marta, Amy, Seiya, Taiki, Yaten, Heles, Milena, Ottavia, Kakyuu
    Note: Dopo la fine


    -CAPITOLO 1-

    -STELLE CADENTI-

    L’aria era calda e profumata in quella prima notte d’estate. Bunny era appoggiata al cornicione del suo terrazzino a fissare la luna e le stelle, luminose più che mai…le stelle…era trascorso un mese dalla partenza dei Three Lights e la mancanza si faceva sentire, nostalgia dei momenti passati insieme, brutti o belli che fossero. E quegli occhi, quel sorriso…non poteva nasconderlo a se stessa…Bunny pensava spesso a Seiya e non riusciva a capacitarsene. Marzio era tornato, Galaxia era stata confitta e la Terra era in salvo eppure Bunny sentiva dentro di se un grande vuoto, la stessa sensazione che aveva provato quando Marzio era partito…un vuoto che solo Seiya era riuscito a colmare. Guardando le stelle riusciva a sentirsi vicina a lui anche se in realtà c’era una distanza inimmaginabile a separarli.
    Tornò in camera e si distese a letto. Prima di spegnere la luce vicino al comodino qualcosa attirò la sua attenzione: era il piccolo orsetto vinto quel giorno al Luna Park. Quanti ricordi la circondavano, quante emozioni provate, quante risate e quante lacrime. Prese l’orsetto e se lo portò vicino al viso. Si addormentò dolcemente.
    La mattina seguente Bunny si alzò presto: era l’ultimo giorno di scuola, finalmente le vacanze estive erano arrivate. Ma quell’estate sarebbe stata diversa dalle altre, e in cuor suo lo sapeva. Fece colazione velocemente e si diresse a scuola dove Amy, Morea e Marta l’attendevano all’entrata del cortile:
    “ Buongiorno Bunny, di buon ora oggi!” disse Amy
    “Buongiorno ragazze oggi finalmente è l’ultimo giorno!!!D’ora in poi penseremo solo a divertirci e a mangiare dolci a volontà!!!” rispose Bunny con un gran sorriso
    “Non troppi Bunny altrimenti come potrei mantenere la mia insuperabile bellezza” disse Marta con gli occhi luccicanti
    “Ahaha Marta sei sempre la solita! Su entriamo o faremo tardi alla prima ora!” concluse Morea avviandosi alla porta.
    Le ragazze entrarono a scuola per frequentare le ultime ore di quell’intenso anno scolastico.
    La fine delle lezioni arrivò prima del previsto e tutti gli studenti corsero in giardino a festeggiare l’inizio delle vacanze. Il cielo era limpido e il sole scaldava la giornata, rendendola perfetta.
    “Forza andiamo, Rea ci aspetta al Crown, su!!!”
    “ Arriviamo!!!” disse Bunny prendendo di forza Amy e Morea “Su, ci aspetta un bel frappé alla fragola!!”.
    Al Crown Rea le aspettava entusiasta. Anche per lei la scuola era finalmente terminata e poteva godersi un meritato riposo.
    “Ragazze che giornata fantastica, dovremmo organizzare una bella gita al mare cosa ne pensate?” propose Rea
    “Sii che bella idea chissà quanti bei ragazzi incontreremo” disse Marta succhiando dalla cannuccia il suo frappé al cioccolato “Morea preparati a cucinare!!!”
    “Ok mi scrivo già una lista delle cose da prendere per il pic-nic”
    “Credo sia un’idea fantastica, dopo tutto quello che è successo ci meritiamo una giornata all’insegna del divertimento e della spensieratezza!”
    “eh Bunny tu cosa ne pensi?” chiese Rea, notando l’amica distratta ed assente….. “Bunny??....Bunny, c’è nessuno??”
    “eh…ah si Rea…è un’ottima idea…!” disse distogliendo la sguardo dalla finestra. Rea rimase insospettita dalla scena, conosceva bene Bunny sapeva che qualcosa la turbava ma non era sicura fosse il caso di chiedere spiegazioni. Fece finta di niente e continuò ad organizzare la giornata al mare.
    Bunny rivolse nuovamente lo sguardo verso la finestra. Notava tutte le persone che felici passeggiavano sotto al sole incandescente. I bambini ridevano e giocavano mentre le mamme si rifocillavano con le piccole fontane sui lati delle strade. Perché si sentiva così triste…non aveva motivo di esserlo. E quel che era peggio è che non poteva raccontare alle sue amiche il suo stato d’animo…cosa avrebbero pensato? Cercò di non pensarci, si girò e partecipò alla discussione, sorridendo.

    Il sole calò, ed il tramonto si fece aranciato con chiazze lilla qua e la…era davvero bellissimo. Bunny era sulla via del ritorno per casa quando ad un tratto sentì un colpo fortissimo al petto. Si accasciò a terra stringendo i pugni…non riusciva a capire cosa le stesse accadendo, le lacrime iniziarono e scendere dal viso, il respiro diventò affannoso. Il dolore durò pochi secondi ma fu fortissimo. Debole e ignara di ciò che poteva esserne la causa, tornò a casa barcollando. Quella sera non cenò ma andò direttamente a letto. La sua mente era piena di domande: cosa poteva essere stato? Era il caso di informare le sue amiche?...No, non voleva farle preoccupare per niente, ma in casa non era sola…
    “Bunny ti senti bene?” “Luna!! Si grazie mi sento solo un po’ stanca oggi” “Bunny non mentirmi ti conosco bene c’è qualcosa che non va?”. Bunny zittì. Preferì non rispondere piuttosto che mentire alla sua amica Luna. Poi sorrise “Tranquilla Luna ora dormo e vedrai che domani starò meglio!”.
    Bunny si addormentò in fretta ed iniziò a sognare. Era con tutte le sue amiche, c’era Marzio e persino la piccola Chibiusa. Un sogno incantevole, privo di pensieri e preoccupazioni ma un rumore assordante lo spezzò! “Che succede???” urlò Bunny all’interno della camera. Accese la luce è notò vetri per terra intorno al letto. Si inginocchiò per prenderne uno, tagliandosi così lievemente “Ahi!” disse portandosi il dito in bocca per togliere il sangue “Bunny guarda!” disse Luna volgendo lo sguardo verso la finestra “Ma il vetro è rotto…chi mi ha lanciato un sasso???” disse infuriandosi. Uscì in terrazza per guardare fuori ma non c’era nessuno “Luna non vedo nessuno…ma allora come si può essere rotto?” “Bunny vieni qui, ho trovato qualcosa!” disse la gattina fermandosi davanti ad uno strano sassolino nero incandescente. Bunny lo prese in mano…scottava…lo ripose per terra e lo guardò attentamente “Luna…ma che cos’è….non capisco…” “Non ne sono sicura Bunny…dovresti parlarne con Amy vedrai che lei ti saprà dare una risposta”. Bunny riprese in mano quella strana pietra. La mano inziò a tremare e ricomparve quel dolore al petto. Lasciò subito la pietra e si rimise a letto. “che ti è successo?” chiese Luna preoccupata “Non lo so…questo pomeriggio ho sentito un forte dolore vicino al cuore…e adesso è tornato, appena ho toccato la pietra…Luna che mi sta succedendo?” le lacrime iniziarono a ricamarle il volto “Bunny non piangere troveremo una soluzione vedrai”.
    Detto questo Bunny si riaddormentò ma non riuscì più a sognare.
    Il giorno dopo Bunny chiamò Amy spiegandole quello che era accaduto durante la notte “Ok Bunny” rispose “ci vediamo da Rea ora avviso anche Marta e Morea” “Grazie Amy a fra poco”. Un’ora dopo si ritrovarono tutte da Rea. Bunny tirò fuori dalla tasca la pietra nera “Eccola qui…non so come sia successo…stavo dormendo e ad un certo punto ho sentito un terribile rumore. La finestra era rotta e sul pavimento ho trovato questa. Amy riesci a scoprire di cosa si tratta?” “Spero di si, anche se ha un aspetto famigliare credo di averla già vista da qualche parte, mi metto subito al lavoro!” “Grazie sei un tesoro!”…”Bunny…” s’intromise Rea “posso parlarti un attimo?”. Bunny la guardò insospettita “…ma certo…” “su, andiamo fuori!” “si” Bunny la seguì in giardino. Rea si si appoggiò alla colonna che sorregge il tempio. Bunny la guardava senza capire cosa volesse dirle “Rea cosa c’è…mi fai preoccupare..” “lo chiedo io a te, Bunny! Ti vedo strana e assente…noi siamo le tue migliori amiche se hai un problema è giusto che ce lo confidi!”. Bunny rimase di stucco. Rea aveva capito che c’era qualcosa di strano in lei. “Bè vedi Rea…io…io” “Ragazze, venite dentro!” urlò Amy interrompendo il discorso. Bunny e Rea la raggiunsero all’interno del tempio “Che succede?” chiese Rea incuriosita “credo di aver scoperto qualcosa…Bunny non è una pietra..” “Ah no” disse sorpresa Bunny “e che cos’è?”. Amy la guardò e disse “E’ una stella cadente!”.
    Bunny si bloccò all’improvviso. Che significato poteva avere? E perché quando la toccava si sentiva male? Avrebbe dovuto dire tutto?
    “Ma che significa?” Rea non seppe rispondere. E tutte rimasero in silenzio, fissando quella misteriosa stella cadente che aveva smesso di brillare.

    Edited by *.Crystal.* - 28/3/2011, 23:34
      Share  
     
    .
Comments
  1. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 2-

    -NEL BUIO-

    Bunny uscì dal tempio, con in tasca quella misteriosa stella cadente. “Bunny, aspetta!” Luna la rincorse in giardino. Bunny si voltò a guardarla. I suoi occhi trasmettevano tristezza ed incomprensione, erano velati da leggere lacrime che Bunny si sforzava a tenere. Non voleva che Luna, Marzio e le sue amiche notassero il suo stato d’animo. “Bunny c’è qualcosa che non va, non sei la ragazza felice e spensierata di sempre perché non ti confidi?” “Scusa Luna, sono solo preoccupata per questa storia, non credo riuscirei a sostenere un’altra battaglia a così poco tempo dallo scontro con Galaxia…non credo di esserne all’altezza” “Bunny non è detto che l’episodio della stella annunci l’arrivo di nuovi nemici…magari è solo una coincidenza…capita spesso che le stelle cadano no?”. Bunny sorrise. Luna le era sempre stata vicino, in qualsiasi circostanza, fin dal principio le voleva davvero molto bene. Si inginocchiò e strinse la sua gattina “Grazie Luna ora mi sento meglio! Sai cosa faccio? Adesso vado a trovare Marzio, così mi tirerò su di morale!” “Brava Bunny ci vediamo più tardi allora!” “Sicuro, ciao Luna!”.
    Bunny si diresse verso casa di Marzio “devo stare tranquilla, magari è davvero una coincidenza” disse tra se e se “alla fine è solo un sassolino!” rise. In realtà non sapeva se la sua era effettivamente certezza o pura autoconvinzione.
    Suonò più volte il campanello ma nessuno rispose “Dove sarà andato?” si chiese. Suonò un’altra volta e finalmente Marzio aprì “Oh ciao Marzio!!” disse Bunny abbracciandolo “Bunny cosa ci fai qui?” chiese lui “Sono venuta a trovarti, ho avuto una giornataccia e questa notte non sono riuscita a dormire avevo bisogno di te!”. Marzio sorrise “Dai entra ti faccio il the, poi però devo continuare a studiare, sai com’è sono rimasto un po’ indietro dopo tutto quello che è accaduto” “Certo certo” disse Bunny felice “un the tantissimi biscotti e poi ti lascio tranquillo!”.
    Bunny entrò nell’appartamento. Era impressionante l’ordine presente in casa. Tutti i libri erano disposti in ordine, solo alcuni erano sul tavolo vicino al computer. Sul comodino di Marzio notò la loro foto insieme a Chibiusa…che bei giorni avevano trascorso insieme a quella piccola peste. “Allora cos’è successo?” chiese Marzio appoggiando tazze e teiera sul tavolino “Bé vedi questa notte è entrata in camera mia una strana pietra che poi Amy ha scoperto essere una stella cadente!” “Una stella cadente?” ripeté Marzio “Già…può essere una coincidenza o qualcosa di più…sta di fatto che non sono riuscita a dormire” “Cosa può significare secondo te?” “Non ne ho idea Marzio…pensavo potessi dirmi qualcosa tu” “Bé non è raro che cadano le stelle cadenti, soprattutto in questa stagione” “si lo so ma…c’è dell’altro…”. Marzio la guardò…notava anche lui che Bunny si sentiva preoccupata per qualcosa. Appoggiò al tavolo la tazzina e le prese le mani “Bunny non devi preoccuparti vedrai che si risolverà tutto ok?”. Bunny non finì la frase. Era felice di essere li, con il suo amato. Sorrise, appoggiò la testa sul petto di Marzio per pochi secondi poi disse “Certo…non devo assolutamente preoccuparmi…ora vado a casa così ti lascio studiare ci sentiamo domani!” “A dir la verità domani ho una Conferenza, durerà tutto il giorno purtroppo”…”Oh…ok non preoccuparti ci sentiamo appena puoi allora!” “Certo Bunny” Marzio l’abbracciò e tornò su suoi libri mentre Bunny uscì senza far trapelare niente.
    Tornando a casa Bunny si ricordò di quanto detto dalle sue amiche e da Marzio. Loro le erano vicino, non avrebbe dovuto aver paura di niente. Eppure non se la sentiva di tornare a casa. Sapeva che Luna la aspettava e non sarebbe riuscita ancora per molto a nascondere i suoi dubbi. Così prese l’autobus che l’avrebbe condotta davanti al mare e scese.
    Il cielo nero era illuminato da milioni di stelle. Li, davanti al mare calmo, l’assenza delle luci di città le permettevano di inoltrarsi nella magica luce delle stelle. Si distese col naso al’insù…quasi le sembrava di essere avvolta da quel immenso manto luminoso. Appoggiò le cuffiette alle orecchie per ascoltare la canzone dei Three Lights…com’era bella, più l’ascoltava e più si sentiva bene. La voce di Seiya riecheggiava come un canto angelico, Bunny riusciva a sentire solo lui, nascondendo le voci di Taiki e Yaten. Chiuse gli occhi per pochi minuti, immaginandoselo davanti a lei, con quegli occhi blu, che le diceva che l’amava, che si avvicinava al suo volto per darle quell’unico piccolo bacio ma grande nel significato.
    La canzone finì e Bunny aprì gli occhi. Quello che vide la terrorizzò…tutte le stelle erano sparite. Quello che era un cielo pullulante di luminose stelle ora era un corpo nero e vuoto. Bunny si alzò di fretta, non riusciva a capire cosa stesse accadendo. Non c’erano nuvole, il cielo era limpido ma…buio. Iniziò ad indietreggiare ma qualcosa la fece scivolare nuovamente a terra. Quando alzò la testa vide tanti piccoli sassi neri, proprio come quello entrato così bruscamente nella sua camera la notte precedente. Stelle cadenti…migliaia di stelle la circondavano, stelle nere non più luminose come una volta, prive di vita quasi. Bunny iniziò a piangere non poteva essere un’altra coincidenza. Prontamente chiamò Amy, Marta, Rea e Morea che in pochi minuti la raggiunsero. Lo spettacolo era terrorizzante. Come potevano essere cadute così tante stelle, nello stesso momento e nello stesso luogo?
    “Non ho mai visto una cosa del genere” disse Rea
    “Ho controllato nel computer” aggiunse Amy “Non si era mai verificato prima un fenomeno di questo tipo ma non solo è statisticamente impossibile”
    “Ma che diavolo succede” disse Morea atterrita “Ragazze sta succedendo qualcosa me lo sento” intervenne Bunny “io….io….” la vista iniziò ad offuscarsi, si sentiva debole la testa pesava “non mi sento molto bene”. Svenne. Rea la prese in tempo “Bunny!! Bunny che ti succede rispondimi!!presto ragazze aiutatemi, dobbiamo portarla a casa!” “Si!!” risposero.
    “Aspettate!!” Le ragazze si girarono.
    “Heles, Milena…grazie per aver risposto al mio messaggio!” le accolse Amy “E’ nostro dovere Amy” risposero “Messaggio?” chiese Rea “Si, ho chiesto a Heles e Milena di raggiungerci, forse riusciranno a capire cosa sta accadendo!” “Prima riportiamo la principessa a casa poi potremmo discuterne” intervenne Heles prendendo Bunny in braccio.
    Una volta a casa Heles adagiò Bunny a letto. Non aveva ancora ripreso i sensi, ma sembrava serena, sognante. Tornata in sala, Heles notò Milena che parlava del fatto.
    “Non capisco…non ho alcuna brutta sensazione…quelle stelle non mi trasmettono nulla!”
    “Si nemmeno a me” confermò Rea
    “Mi sembra ovvia la situazione”. Le ragazze si girarono. Heles entrò in sala chiudendo la porta della camera da letto “Cosa intendi dire?” chiese Marta
    “Quelle stelle” iniziò Heles “provocano dolore solo a Bunny…solo su di lei esercitano questi effetti”
    “Si hai ragione ho notato anch’io” disse Morea offrendo qualche biscotto
    “Heles, credi siano davvero pericolose queste stelle?”
    “non lo so Rea…certo è strano non mi era mai capitato di vedere una cosa del genere…”
    “farò qualche ricerca” disse Amy “mi metto subito a lavoro”
    “Io vado a vedere come sta Bunny!”. Rea si alzò e si diresse verso la camera da letto. Bunny dormiva profondamente, non dava un minimo segno di dolore fisico eppure la sua mente vagava…più lontano di quanto potesse credere.
    Rea la coprì premurosamente, le dispiaceva così tanto vedere la sua amica così.
    “Rea…” Bunny si svegliò, cercando di alzarsi a fatica
    “Bunny come ti senti?” “Un po’ frastornata…ma bene!” “Che sollievo eravamo tutte preoccupate per te!” “Mi dispiace Rea non so cosa sia successo…ad un tratto mi sono sentita debole…” “Tranquilla Bunny, Heles e Milena stanno cercando una spiegazione insieme alle altre. Vuoi qualcosa?” “In effetti…vorrei una grande fetta di torta al cioccolato!!potresti chiedere a Morea di prepararmela?”. Il viso di Rea si increspò per finire ad urlare “Bunyyyyy sei sempre la solitaaaaaaa!!!!!!” “Ahahah già!!!” “ Non ti smentisci mai!!” disse sorridendo “bé questo vuol dire che ti senti meglio è già qualcosa!” “Si si” annuì Bunny con la sua solita buffa faccia “su andiamo dalle altre!” “Ok!”.
    Bunny e Rea raggiunsero il gruppo in salotto. Amy era intenta a fare ricerche a computer, Marta e Morea cucinavano la cena mentre Heles e Milena analizzavano una delle stelle cadenti raccolte dalla spiaggia. “Ciao ragazze!” “Bunny!!” disse Milena andandole incontro “come ti senti?” “decisamente meglio Milena grazie!” “questo non cambia le cose purtroppo” Bunny si girò guardare Heles ed il suo sguardo pensieroso “dobbiamo ancora risolvere questa faccenda e purtroppo non abbiamo un ben che minimo indizio se non questa specie di sasso fumante!” “vedrai che troveremo una soluzione Heles!” rispose Bunny smagliante “ora basta, mangiamo qualcosa tutte insieme e per oggi non pensiamoci più” “si dai, per oggi basta Heles” “Ma Milena?” “Su, andiamo a cenare, ne parleremo domani..” “mmh sei troppo romantica ti fai sempre abbindolare!” “Già” rispose Milena appoggiando la mano sulla spalla di Heles. “Eh va bene, lasciamo stare per ora ma non finisce qua. Se un’altra minaccia incombe dobbiamo essere pronte”
    “Ragazze mi dispiace, ma qui non ho trovato niente” aggiunse Amy “da quello che riporta il bollettino della NASA è tutto normale”. Detto questo il silenzio calò nella stanza. Bunny avrebbe potuto fingere quanto voleva ma ciò che era successo non era da poco e quel che era peggio è che non sapevano nemmeno da che punto partire per indagare. Nessun nemico si era fatto vivo in quei giorni e quindi? Semplici eventi atmosferici? O c’era qualcosa di più?
     
    .
  2. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 3-
    -SOGNI E RICORDI-
    Bunny si svegliò tardi la mattina seguente. I primi giorni di vacanza non erano stati così entusiasmanti, anzi. Decise così di trovarsi con le sue amiche e viversi una giornata di puro divertimento.
    Le ragazze si ritrovarono al Crown davanti ad una limonata. Era una giornata molto calda, l’afa della città iniziava a dare i primi segni e di certo non c’era niente di meglio di una fresca bibita.
    “Allora ragazze qual è il programma?” chiese Bunny incuriosita
    “Che ne dite di una bella passeggiata al parco, un po’ di schizzi nella fontana e pic-nic sotto l’albero più grande che riusciamo a trovare?” disse Morea
    “Ah che idea fantastica!!!!” Bunny esultò, aveva davvero bisogno di distrarsi e i pic-nic di Morea erano sempre i migliori quindi perché dire di no?.
    “Bene allora vado subito a preparare il pranzo ci vediamo al parco fra un’ora! A dopo!” Morea scappò via. Quando si trattava di cucinare ci metteva anima e corpo.
    “per il resto come va Bunny? Sei riuscita a dormire questa notte” le chiese Rea
    “Si Rea, finalmente sono riuscita a riposare, nessun rumore, nessun malore niente di niente!Credo che Luna avesse ragione…forse erano solo coincidenze!”
    “Non mentire Bunny” intervenne Marta “vediamo che sei pensierosa!”
    “Si ragazze lo sono, però non ho più voglia di pensarci! Ora vado a casa a cambiarmi ci vediamo fra poco!” e corse via anche lei.
    “Uff è sempre la solita e noi alla fine veniamo a sapere le cose in ultima!” sbuffò Rea
    “Dai Rea non esagerare, sono sicura che se avesse qualche problema Bunny ce lo direbbe subito!!”. Amy era sempre la più fiduciosa. Ma forse questa volta si sbagliava.
    Bunny non tornò a casa, fece un giro più ampio per ritrovarsi di fronte alla vecchia abitazione dei Three Lights. Le finestre erano buie, nessuno era più entrato dalla loro partenza. Bunny si avvicinò al portone. Ricordò l’ultima volta in cui si recò li, prima del loro ultimo concerto. Quello fu il giorno in cui Seiya dichiarò il suo amore per lei. Non importava se c’era Marzio, lui l’amava ed era giusto confidarglielo prima della grande battaglia. Il cuore iniziò a batterle forte. Appoggiò la testa al portone che si aprì. “E’ aperto” disse. Decise di entrare, non sapendo bene il perché. Salì le scale fino all’appartamento dei Three Lights. La porta era completamente spalancata, probabilmente non essendoci stato nessuno da un mese non si erano minimamente preoccupati di rendere il posto sicuro.
    Bunny entrò. Era tutto come se lo ricordava. Il divano, la batteria. Si avvicinò alla finestra per guardare fuori. Il sole era così bello quel giorno, risplendeva chiaro e sfavillante. Abbassò la testa, quasi sconsolata. “Ma cosa ci faccio qui? Non sarei dovuta venire…”. Si girò per uscire ma il suo piede urtò qualcosa. “Che cos’è?” disse. Si accucciò sotto alla poltrona da cui sporgeva un piccolo libricino. Bunny lo guardò con attenzione…”e’ un diario…”. Si sedette e aprì il diario. Iniziò a sfogliare la pagine…la scrittura era quella di Seiya. Nei giorni trascorsi sulla Terra si era appuntato tutto quello che gli era accaduto…proprio tutto…la prima volta che aveva incontrato Bunny, la giornata trascorso al Luna Park, la serata a casa sua…e persino la vicenda in aeroplano dove tutti i segreti vennero a galla. A Bunny sembrò tornare indietro nel tempo. Nella sua mente rammentava tutti quegli episodi, tutte le sensazioni provate. C’era un’ultima pagina…era datata il giorno stesso della partenza dei Three Lights:
    “Oggi torneremo sul nostro pianeta. Ero venuto qui con la sola intenzione di ritrovare la nostra principessa e invece mi sono innamorato perdutamente dell’unica persona che mai potrò avere. Mi mancherà ogni giorno, riesco ancora a sentire nel mio cuore la sua voce, le sue risate…riesco ancora a vedere le sue lacrime nel giorno in cui ho capito che non sarebbe mai stata mia. Ed il solo fatto che lei non mi penserà più mi distrugge. Cerco di vivere, di cambiare, di confidare in qualcosa che le assomigli ma ormai mi perdo nella realtà che non la rivedrò mai più. Se potessi almeno credere in questa speranza, non la lascerei morire. Ma così non è, ed ecco perché io mi sento così.
    Mi sento perso lontano da te.
    Seiya.”
    Un piccolo solco rovinò lievemente la pagina…era stato provocato da una lacrima scesa dal viso di Bunny. Quello che aveva letto, quello che sentiva in quel momento…non erano sentimenti che riportavano ad una semplice amicizia. “Se sapessi che ti penso ancora Seiya chissà cosa diresti…” si chiese “…probabilmente faresti una delle tue solite battute”. Sorrise. Quel diario non era il racconto di una battaglia…era il racconto di un amore, un amore impossibile.
    Bunny strinse lo strinse a se. L’avrebbe tenuto lei, come ricordo. Lo mise in borsa ed uscì dalla stanza. Si promise di non tornare mai più, troppi giorni erano legati a quel luogo che finivano solo per confonderla.
    Il sole era alto, voleva dire che si era fatto tardi. Bunny guardò l’ora, non pensava di essere rimasta così tanto in quel appartamento. Corse per raggiungere le altre che già l’aspettavano sedute su una panchina davanti alla fontana.
    “Sei la solita ritardataria Bunny!!” esclamò Rea alzandosi di soppianto
    “avete ragione ragazze scusate!”
    “ma non dovevi andare a casa a cambiarti?” chiese Marta sospettosa
    “ ah si…bè veramente…ho avuto un contrattempo!”
    “che contrattempo?? Non sarai mica stata attaccata??” domandò Amy
    “ no no tranquilla…è che…”
    “uff ci stai nascondendo qualcosa, non ti sopporto proprio…di la verità…hai incontrato qualche bel ragazzo??”
    “ma che dici Marta…!!”
    “eh allora?? Cos’è successo???” Rea e Marta si piazzarono davanti a Bunny, curiose più che mai di scoprire cosa l’aveva trattenuta.
    “ragazze davvero niente di importante!”. Nessuno parlò più.
    “ok ragazze, tiro fuori i tramezzini!” Morea ruppe il ghiaccio attirando su di sé l’attenzione delle ragazze “Mmm che buoni, Morea sei un genio!!!” “Grazie Bunny, sei gentile! Su ragazze non fate complimenti!” “Diamo inizio alle danze!!” Marta e Bunny si mangiarono tutto quello che poterono in fretta e furia rubandosi tramezzini e cercando di avere la meglio per la fetta più grande della torta con panna e fragole.
    “Ah che mangiata!” Bunny si distese sull’erba fresca e profumata. Riusciva a scorgere i raggi solari che s’insinuavano tra i rami della maestosa quercia dove si erano appostate per il pic-nic. “l’aria è così pulita, profuma di pesca” “Bunny ma che dici?
    ” rise Amy.
    La giornata era davvero piacevole. Finalmente potevano trascorrere un paio d’ore in compagnia e serenità senza preoccuparsi di salvare il mondo da chissà quale altro nemico. Il sole calò prima del previsto e le ragazze si accinsero a tornare a casa.
    “Ci vediamo domani Bunny!” disse Rea lasciandola all’incrocio di casa
    “Sicuro Rea, a domani!?”.
    Bunny entrò in casa e si buttò a letto, esausta dell’intera giornata. Tirò fuori il diario dalla borsa e rilesse più e più volte quell’ultima pagina. Era incredibile come poche parole potessero creare in lei sensazioni uniche, forse mai provate prima. “cosa stai leggendo?” Luna salì sul letto sedendosi davanti a Bunny, assorta nella lettura “Ciao Luna, niente di importante” “Bunny dimmi la verità”. Bunny rimase in silenzio. -Forse con Luna potrei confidarmi- pensò. Luna la fissava nel profondo degli occhi. “Luna…vorrei confessarti una cosa ma ti prego non raccontare niente a Rea e alle altre…ho paura dei loro giudizi”. Luna rimase impietrita. Aveva ragione, c’era qualcosa di cui Bunny non voleva parlare. Si accoccolò vicino a lei e disse “Su raccontami tutto, rimarrà tra me e te se questo può farti stare meglio”. Bunny sorrise e le mostrò il diario “Che cos’è?” chiese Luna, avvicinando il muso alle pagine del diario “il diario di Seiya…credo l’abbia dimenticato nel suo appartamento…oppure l’ha lasciato li appositamente magari per cancellare qualsiasi ricordo dei giorni trascorsi qui” “come fai ad averlo?” Luna era incredula, non avrebbe mai creduto che Bunny pensasse ancora a lui “ oggi sono andata nel vecchio appartamento dei Three Lights e l’ho trovato per caso” “Bunny…perché l’hai fatto?” “Non lo so…ci sono passata davanti e non ho resistito…Luna…credo che mi manchi…mi manca moltissimo e non so come sia possibile” “Oh Bunny…perché non ti confidi con le tue amiche?” “No! Non voglio informarle e poi c’è ancora la storia delle stelle cadenti…non voglio assolutamente parlarne!” “Ma forse loro potrebbero aiutarti..” “Non credo…immagino che solo il tempo potrà aiutarmi!”. Detto questo Bunny si distese a letto ed inspirando cadde nel sonno.
    Distese di campi, città maestose e un cielo stellato. Tutto a un tratto un’esplosione, le persone fuggivano e i fiori bruciavano. La notte era buia, le stelle non c’erano più. “Ho bisogno del tuo aiuto…!”.
    Bunny si svegliò freneticamente. Fuori era ancora buio, tutto era tranquillo. Respirava affannosamente, cominciò a risentire quel dolore al petto. Vide una luce provenire dalla scrivania. Scese dal letto…la stella cadente stava brillando.
    “Luna!!Luna svegliati!” urlò agitata
    “Bunny che succede??” chiese la gattina stiracchiandosi
    “guarda la stella…sta brillando…”. Luna guardò la stella…emanava fiochi colpi di luce per poi tornare nera come la pece. “Ho fatto in incubo…qualcuno mi chiedeva aiuto ma non sono riuscita a vederlo…”
    “Bunny non ho idea di cosa possa significare…”
    “Luna non ci capisco più niente…perché sto così male?”. Il telefono squillò. “Ma che ora è?”. Bunny prese il telefono e rispose “Si, chi parla?” “Principessa dobbiamo parlare, credo di aver capito cosa significhino le stelle cadenti” “Sidia…sei tu?”.

     
    .
  3. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 4-

    -SENSAZIONI-

    Bunny riattaccò velocemente il telefono. “Ci vediamo al tempio di Rea” aveva detto Sidia poco prima di terminare la chiamata. Bunny non perse un attimo. Si mise addosso la prima cosa ammucchiata in armadio e uscì di corsa insieme a Luna. Mentre correva veloce iniziò a pensare: davvero Sidia aveva capito tutto? Probabilmente una parte di lei non avrebbe voluto sapere la verità. Si fermò un istante. “Bunny che succede?” chiese Luna notando l’amica ferma immobile “Luna, sai, forse proprio non voglio sapere la verità” “Coraggio Bunny” le urlò “ devi essere coraggiosa e se questo vorrà dire andare in contro ad un'altra battaglia ebbene sia, tu sarai pronta come lo sei sempre stata!”. Bunny zittì. Davvero avrebbe avuto la forza di combattere ancora? La battaglia con Galaxia l’aveva sfinita, troppe cose erano successe. E purtroppo in una piccola parte del suo cuore desiderava che non finissero. Riprese a correre per non arrivare tardi all’appuntamento.
    Al tempio tutte l’aspettavano incuriosite di quello che Sidia avrebbe rivelato. Nessuna di loro poteva nascondere la preoccupazione. In ogni caso il ruolo di guerriera veniva prima di ogni altra cosa. Rea era seduta sugli scalini in pigiama, aspettando l’arrivo delle altre. Poco dopo arrivarono Amy e Morea mentre Marta quasi si schiantò su un albero per raggiungerle di corsa insieme ad Artemis.
    “Ragazze!” urlò ansimante Bunny salendo le scale per raggiungere il tempio
    “Bunny non urlare!” la esortò Rea “è notte fonda, il nonno dorme”
    “oh scusa Rea hai perfettamente ragione!”
    “chissà cosa dovrà dirci Sidia di così importante per buttarci giù dal letto” disse Marta sbadigliando vistosamente
    “sicuramente qualcosa di importante…” rispose Amy “ed è proprio quello che temo”
    “non avete niente da temere guerriere sailor!”. Sidia si diresse verso di loro, con Heles e Milena poco dietro.
    “Sidia finalmente” Bunny le andò incontro “allora dicci tutto…!”
    “è così grave?” chiese Morea prima che Sidia potesse iniziare
    “veramente no…non credo si stia profilando una minaccia…almeno non per noi…”
    “che cosa intendi dire?” chiese Bunny. Poi si ricordò del suo incubo, di quella richiesta di aiuto di cui era ancora sconosciuta la provenienza. Bunny abbassò la testa.
    “credo sia arrivato il momento di dire alle tue amiche tutta la verità” disse Sidia poggiano la mano sotto il mento di Bunny cosicché potesse alzare la testa per fissarla negli occhi. “di cosa sta parlando Bunny?” Rea iniziava ad agitarsi. Pensava da tempo che l’amica nascondesse qualcosa ed ora ne aveva avuto la certezza. “Bè ragazze…vedete…non è la prima volta che sto male in questi giorni…mi sono sentita male spesso, sempre lo stesso dolore…e poi questa notte ho fatto un incubo strano di cui ancora non capisco il significato…e tutto sembra legato a quella stella…” “Ma perché non ce l’hai detto?” chiese Rea, con gli occhi malinconici “Non volevo farvi preoccupare, non pensavo fosse qualcosa di serio…ora mi rendo conto di aver sbagliato mi dispiace!”. Rea, Marta, Morea ed Amy guardarono l’amica mortificata per la mancata sincerità. Sapevano chi era Bunny, non avrebbe mai mentito di proposito. Sorrisero e l’abbracciarono “Non preoccuparti Bunny…ora siamo qui e risolveremo tutto” Bunny guardò tutte intensamente “Grazie Morea…e grazie a voi amiche mie!”.
    “ora per favore Sidia” Amy si girò a guardare le tre guerriere rimaste fino a quel momento in silenzio “spiegaci quello che hai scoperto!”. Sidia annuì, appoggiando la schiena al piccolo albero di fronte a loro. “Questa notte ho percepito una strana anomalia spazio-temporale…anche nei giorni scorsi l’avevo avvertita ma non ci avevo fatto caso. Non è raro che diverse dimensioni vengano a contatto fra di loro producendo così strani effetti. Tuttavia questo non ha mai portato a gravi risultati, almeno fino ad ora. Questa notte però è stato diverso. Mi è sembrato quasi che vi fosse una sorta di apertura sul nostro pianeta, come se qualcuno avesse spalancato di colpo una grande porta.”
    “Quando hai avuto queste percezioni?” chiese Rea incuriosita
    “Pochi giorni fa le prime…stanotte la più forte in assoluto”
    “Come mai non ho avvertito niente?”
    “Non potevi Rea…solo la custode del tempo riesce a capire quando si verificano questi sbalzi spazio temporali”
    “Non capisco Sidia…dici di aver sentito questa anomalia…ma cosa dovrebbe centrare con Bunny? Come puoi collegare tutto questo con gli avvenimenti degli ultimi giorni?”
    “Vedi Amy…inizialmente non ci ho fatto caso. Poi però mi è sorto un dubbio così ho cercato di capire quando questi strani fenomeni si erano effettivamente verificati…”
    “e cos’hai scoperto??” chiese Morea
    “vedete…tutti coincidono con la caduta delle stelle cadenti e quindi con i malesseri di Bunny…le cose sono fra loro collegate!”. Le ragazze rimasero in silenzio. Non riuscivano davvero a capire come una semplice anomalia spazio temporale potesse provocare dei dolori a Bunny.
    “Io non riesco davvero a capire” intervenne Bunny
    “Non è facile da spiegare purtroppo” rispose Sidia “è la prima volta che mi capita una cosa del genere”.
    “quello che davvero non capisco è come un’alterazione spazio temporale possa da sola provocare questi fenomeni”
    “e’ qui il punto centrale Amy” continuò Sidia “questi fenomeni non sono stati provocati dalle alterazioni spazio temporali…queste sono solo il mezzo, lo strumento del loro verificarsi!”. Amy la guardò. Per quanto fosse preparata e audace in materia non riusciva davvero a darsi una spiegazione.
    “ci stai dicendo che qualcuno avrebbe per così dire aperto questa strana porta nello spazio per far star male Bunny?” chiese Heles incredula.
    “Mi dispiace ragazze ma vi sbagliate un’altra volta…il dolore di Bunny non è per niente legato alla caduta delle stelle cadenti!” rispose Sidia, in modo serioso ma quasi divertito. A quanto pare l’unica che davvero sapeva la verità era lei e nessuna delle guerriere riusciva a trovare una soluzione a quello che era diventato un vero e proprio enigma.
    “Oh cavoli non ci capisco davvero più niente, il cervello mi sta andando in pappe” disse Marta sconsolata
    “non sei la sola te lo assicuro” Morea la confortò con un piccola pacca sulla spalla.
    “Sidia, come può essere? Ho iniziato a stare male proprio dalla caduta delle stelle!”
    “Bunny, quello che sto cercando di dirvi è che qualcuno ha appositamente fatto cadere quelle stelle ed il tuo dolore non è legato alle stelle ma al dolore di chi te l’ha inviate!”
    “Inviate?” chiese Bunny
    “Aspetta un attimo…” chiese Amy. Sidia la guardò, sapeva che Amy stava iniziando a capire. Bunny le fissava con inferiorità.
    “vorresti dire che…” “si Amy…” la fermò Sidia “ le stelle cadenti non sono altro che messaggi…messaggi che qualcuno ha voluto inviarti Bunny…messaggi che solo tu potevi capire…e chiunque te li abbia mandati in questo momento sta soffrendo…e a quanto dicono i fatti tu devi essergli molto legata perché il suo dolore si riversa su di te!”.
    Tutte si girarono verso Bunny. Era incredula, doveva ancora rendersi conto di quello che Sidia le aveva appena detto. Messaggi, solo lei poteva capirli. La forza delle stelle cadenti si stava dissolvendo. A Bunny tornarono in mente brevi ma bellissime parole “Ogni creatura vivente possiede una stella tutta sua, io confido nella luce splendente della tua stella!”. Bunny scosse la testa…no non poteva essere vero. “Bunny?Bunny…!!!” Rea la esortò a riprendersi e la costrinse a guardarla “Ti è venuto in mente qualcosa?? Avanti devi dirci quello che sai!”. Bunny alzò lo sguardo, fissò Sidia poi le altre. Le parole non le uscivano dalla bocca era come bloccata.
    “sono dei messaggi principessa…solo tu puoi aiutarci a capire” Milena si mise a fianco a lei. Si allontanò da tutte per sedersi in una piccola panchina di pietra vicino al tempio. Rimase in silenzio per moltissimi minuti….ore.
    Tutte stettero al tempio quella notte, nella speranza che Bunny dicesse qualcosa. Alle prime luci dell’alba, Bunny le raggiunse. Loro la fissavano, ansiose.
    “Quei messaggi…” disse con un’unica lacrima che scese coprendo il sorriso “…quei messaggi sono di Seiya”.
     
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    10,927
    Shooting Stars
    +1
    Location
    Dal pianeta Kinmoku

    Status
    bella, l'hoo già letta su efp però dovresti postarla tutta su un topic
     
    .
  5. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 5-

    -UN NUOVO NEMICO-

    Le ragazze fecero colazione tutte insieme quella mattina. Bunny tuttavia non riusciva a mangiare, cosa alquanto insolita da parte sua. Si limitò a sorseggiare un po’ di the al limone senza toccare minimamente i biscotti al cioccolato preparati con tanta cura da Morea. Le altre nel frattempo non fecero pressioni a Bunny. Stavano semplicemente aspettando il momento giusto per chiederle cosa significassero effettivamente quei segnali e cosa la convincesse così ardentemente che fossero di Seiya. Ma la pazienza non è una qualità insita in loro.
    “Avanti Bunny parla! Non ce la faccio più a starmene qui senza sapere cosa ti passa per la testa!” Rea le tolse la tazza per attirare la sua attenzione. Bunny tuttavia non rispose. “come puoi dire che siano di Seiya?? Cosa te lo fa credere??” continuò Rea. Al nome di Seiya, Bunny rispose “Solo lui potrebbe inviarmi segnali tramite le stelle cadenti…avrei dovuto capirlo prima. Credo che sia in pericolo. Credo sia stato lui a chiedermi aiuto l’altra notte!” “come in pericolo?” chiese Morea.
    “sono giorni che ho una strana sensazione…” proseguì Bunny “e quel dolore al petto…era il cuore a farmi male…credo di essere stata più male di quanto potessi mai immaginare a causa della sua partenza!”
    “Oh Bunny” Marta le si avvicinò abbracciandola “perché non ci hai detto niente?”
    “avevo paura di quello che avreste pensato, avevo paura di quello che avrebbe pensato Marzio…”
    “lui lo sa?” chiese Amy
    “no…non ne ho parlato con nessuno…eccetto Luna”
    “ci stai dicendo che non provi più niente per Marzio?” s’intromise Heles
    “ma no, io lo amo però…credo di provare qualcosa di più forte dell’amicizia per Seiya…e credo di essermene accorta troppo tardi…”
    “cosa dici?” interruppe Rea. Bunny allora prese la borsa e tirò fuori il diario trovato nell’appartamento dei Three Lights. Incuriosita Marta lo aprì per prima e ne lesse il contenuto. “quando ho letto l’ultima pagina di quel diario ho provato una sensazione stranissima…un calore nel cuore che non conoscevo…”. Tutte lessero quelle ultime parole di Seiya e ne rimasero attratte. Persino Heles si sciolse alla loro vista.
    “io me lo sento…lui ha bisogno di me…” disse Bunny rivolgendosi alle sue amiche. I suoi occhi facevano trasparire solo angoscia ed incertezza per i sentimenti che provava. “Cosa vuoi fare ora?” chiese Milena “Non lo so…ci devo pensare…ora scusatemi ragazze credo andrò a casa sono davvero molto stanca” “sapessi noi…” sbuffò Marta. Bunny sorrise “ già scusatemi vi ho tenuto sveglie tutta la notte mi dispiace molto. Ci sentiamo più tardi.” Detto questo si alzò e si avviò verso casa.
    Passeggiava e rifletteva “Seiya…se solo sapessi cosa ti succede…” si disse. “Bunny, che ci fai qui tutta sola?” “Marzio!!...” “ti vedo pensierosa…c’è qualcosa che non va?” “Veramente..” si bloccò. Era davvero quella l’occasione di dirgli ciò che stava succedendo. Non temeva una reazione esagerata ma aveva comunque paura di ferirlo. Bunny non è mai stata capace di far soffrire le persone tanto più quelle a cui era particolarmente legata. “Marzio, vorrei dirti solo una cosa” “Dimmi…” disse lui insospettito “sappi che qualsiasi cosa accadrà io ti vorrò per sempre bene ed il sentimento che ci unisce non cambierà mai!” “Ma che cosa dici Bunny? Anch’io ti vorrò per sempre bene lo sai…sei proprio una testolina buffa!” “già…me lo dicono spesso!”. Bunny sorrise abbracciando il suo Marzio “ti ringrazio…ora devo scappare, la mamma si sarà chiesta che fine ho fatto!” “si vai, noi ci vediamo più tardi se vuoi!” “certo, non vedo l’ora” rispose Bunny e corse via facendo volteggiare i suoi lunghi codini dorati.
    Attraversò velocemente il parco, si era fatto davvero tardi e in più aveva trascorso fuori tutta la notte, questa volta la scusa dello studio non sarebbe bastata. Mancavano pochi passi all’uscita del parco quando d’improvviso sul suo percorso s’intromise una strana nebulosa nera elettrizzata da strani lampi violacei. Bunny si fermò di colpo. Non riusciva a capire cosa fosse ma quella strana nube non aveva nessuna intenzione di farla passare. Con un raggio la colpì in pieno sterno facendola rotolare a terra. Bunny si alzò a fatica togliendosi la terra dalla faccia. “Chi diavolo sei?” urlò Bunny. La nube cercò di colpirla di nuovo ma Bunny riuscì a schivarla. “Adesso basta…Potere Eterno dei petali di stelle viene a me!”. In un attimo si trasformò in Sailor Moon, pronta a combattere e ad affrontare questo nuovo nemico. La nube nera le ci avvicinò ma Bunny indietreggiò cautamente “Restane fuori, principessa della Luna, ti stai intromettendo in affari che non ti riguardano!”. Bunny s’impietrì. Da quella strana massa gassosa ne era appena uscita un voce soprana e quasi magnetica. E quella voce si stava rivolgendo proprio a lei. “Chi sei tu?? Che cosa vuoi da noi?” “Io non voglio assolutamente niente da voi!”
    “Bomba di Urano, AZIONE!”. Bunny si voltò. Tutte le guerriere sailor la circondavano. Tuttavia l’azione di Sailor Uranus non ebbe effetto, trapassò la nube senza provocare danni. “Ma che diavolo è! Sailor Neptuno, guerriere, attaccate!!” urlò Sailor Uranus, sconvolta dall’inefficacia della sua bomba. Le guerriere attaccarono all’unisono ma senza avere alcun risultato. “E’ impossibile!!” “Sciocche ragazzine, non potete nuocermi” disse la nebulosa rivolgendosi alle guerriere. Poi si diresse verso Sailor Moon “Sailor Moon, stai attenta!” “Mettiti a riparo” le urlano le sue compagne, ma niente. Bunny rimase ferma incuriosita da quella strana cosa. “Fa come ti ho detto, Sailor Moon, o sarà sempre peggio!”. La nube si dissolse, senza lasciare traccia.
    “Bunny…stai bene?” chiese Rea correndo verso di lei
    “si sto bene grazie…!”
    “cosa ti ha chiesto??” Heles era alquanto irascibile in quel momento e si rivolse con arroganza “mi ha detto di starne fuori..” rispose Bunny “stare fuori da cosa?” “…non ne ho idea…non me l’ha detto!” “Il mare è calmo…non si prospettano minacce alla Terra” disse Milena, avvicinandosi ad Heles, visibilmente agitata “eppure quella cosa ha appena attaccato Bunny!!” “Heles calmati!!”. Milena le appoggiò la testa sulla spalla per tranquillizzarla. Heles le sorrise “Ok ok mi sono calmata adesso però potremmo discuterne??” “Io non credo che sia la Terra ad essere minacciata!”. La voce di Amy si levò sulle altre. Bunny si avvicinò “Cosa intendi Amy?” “Tutto coincide” rispose “I segnali inviati con le stelle cadenti…e questo nuovo nemico che ci chiede di stare lontani! Se le stelle cadenti sono state effettivamente inviate da Seiya…vuoldire che questo nuovo nemico non vuole la Terra…ma il pianeta delle starlights…”. Gli occhi di Bunny si gelarono. L’incubo che aveva fatto ora trovava spiegazione: i paesaggi distrutti, la richiesta di aiuto. Seiya. Taiki, Yaten e tutti gli altri abitanti erano in pericolo…il loro pianeta era di nuovo minacciato da chissà quale forza.
    “E’ terribile” disse Bunny, portandosi le mani al volto “me lo sentivo che c’era qualcosa che non andava, sentivo che aveva bisogno di me!”
    “su Bunny calmati!” disse Rea prendendole le mani “adesso parleremo sul da farsi non preoccuparti!” “Il nostro pianeta non è minacciato, se ci sono dei pericoli è giusto affrontarli ma perché andarseli a cercare!” disse Heles intromettendosi tra Rea e Bunny “come puoi parlare così Heles?” Bunny iniziò ad innervosirsi “Le starlight ci hanno aiutato nella battaglia contro Galaxia, non possiamo abbandonarli!!” “E’ da masochisti!!” disse Heles “ e noi dobbiamo proteggerti, quindi farai proprio come ti è stato richiesto…ne rimarrai fuori!”. Heles si girò, prese Milena e si allontanò fra gli alberi del parco. Morea si avvicinò a Bunny. “Su Bunny…lo sai com’è fatta Heles…”. Bunny le sorrise a fatica “Si Morea…vuole solo proteggermi, tutto quello che fa è per il mio bene!” “Esatto!”.
    Il cielo si oscurò improvvisamente, le nuvole iniziarono a diventare sempre più dense.
    “Credo stia per piovere!” disse Marta, alzando il viso al cielo
    “Bunny ora vai a casa, distenditi a letto e cerca di non pensarci ok? Io vado a casa e ti preparo una buonissima torta al cioccolato!” “Grazie Morea…corro subito a casa…grazie ragazze per il vostro intervento…e per l’appoggio…non so come farei senza di voi!”. Abbracciò le sue amiche e corse a casa. Seguì il consiglio di Morea, si distese a letto, abbracciando il piccolo orsetto rosa di peluche.
    La pioggia iniziò a scendere. Bunny ripensava a tutto quello che era successo in quei lunghissimi due giorni. Spesso il ticchettio delle gocce d’acqua disturbavano i suoi pensieri ma d’altra parte riuscivano a rilassarla. Pensava continuamente al viso di Seiya, a quello che stava provando in quel momento. Si alzò dal letto, iniziò a camminare su è giù, pensando a qualche soluzione. Non sapeva nemmeno come far capire a Seiya che aveva ricevuto i messaggi, che era cosciente dell’emergenza che incombeva.
    Passarono ore, ma Bunny rimaneva rannicchiata a letto. Tutto un tratto si sollevò. Guardò fuori, la pioggia cadeva intensamente. Si vestì e corse fuori. Dalla fretta non prese nemmeno l’ombrello, l’acqua cadeva scrosciante sui suoi capelli. Corse veloce fino ad una porta. Suonò il campanello e si aprì.
    “Bunny…che ci fai qui?”. Sidia guardava Bunny, stanca e ansimante.
    “Posso entrare?” chiese Bunny, un po’ in imbarazzo
    “Ma certo!!” rispose Sidia “guardati sei tutta fradicia!. Bunny entrò togliendosi l’impermeabile giallo di dosso. “Aspetta vado a prenderti un asciugamano!”
    “Sidia!!”. Sidia si bloccò sulla soglia della porta “Dimmi…” “devo chiederti una cosa…” “si dimmi…” “è un piacere a dir la verità…non so nemmeno come chiedertelo…” “usa parole semplici” rispose sorridendo “si hai ragione…”. Sidia osservava Bunny, non era davvero più la solita.
    “Bunny siediti per favore”. Obbedì. Si sedette sul divano. Sidia si mise di fronte a lei. “Su dimmi” chiese “parlami di questo piacere”. Bunny prese coraggio, pensando a come impostare il discorso. Dopo pochi secondi di silenzio disse:
    “Ho bisogno che usi il tuo potere per ricreare quell’alterazione spaziale!”. Sidia non capiva, rimase attonita da quella richiesta “che vuoi dire Bunny? Perché mai dovrei farlo?”. Bunny alzò lo sguardo, la fissò dritta negli occhi e rispose:
    “Voglio raggiungere Seiya…voglio andare nel pianeta dei Three Lights!”.
     
    .
  6. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 6-
    -UNITE…SEMPRE!-

    “So che può sembrare assurdo…”. Bunny precedette la reazione di Sidia, notando la sua espressione dopo quello che le aveva detto “…ma non posso stare qui senza far niente…devo aiutarli!”. Bunny guardava Sidia, in silenzio. “Dimmi qualcosa” la esortò Bunny, nella speranza di un suo appoggio. Sidia sorrise e si alzò dal divano “Sei proprio come tua madre, principessa…”. Bunny s’irrigidì. Nessuno mai l’aveva paragonata a Selene, la regina del Regno Argentato.
    “Anche lei” continuò Sidia affaccendandosi a mettere apposto qua e la “rischiava tutto pur di poter salvare coloro che amava”. Bunny si alzò e le prese le mani “Ti prego Sidia” chiese con gli occhi lucidi “…aiutami”. Sidia era completamente ammaliata dal suo sguardo…trasmetteva solo amore e generosità.
    “Non è una cosa facile, Bunny, sappilo…ma se è questo ciò che vuoi…io ti aiuterò…”. Un sorriso smagliante apparve sul viso di Bunny. L’abbracciò felice, era sicura che avrebbe dovuto lottare per ottenere ciò che voleva ed invece, alla fine, sincerità e soprattutto forza di volontà avevano avuto la meglio.
    “Heles non ne sarà per niente entusiasta” rise Sidia.
    “come pensi di fare?” Bunny tornò seria. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare le sue amiche, Heles e Milena in particolar modo. Non si erano mai spinte troppo oltre e a maggior ragione con i Three Lights…e ne avevano dato piena prova in passato.
    “Le parlerò, cercherò di trovare un punto d’incontro…d’altra parte è difficile dirti di no”. Bunny si sentiva davvero bene. Si era tolta un bel peso. “Grazie davvero Sidia!” “Non ringraziarmi troppo presto…non è ancora detto niente”
    “si lo so…ma già avere il tuo appoggio mi riempie di gioia!!”
    “Ora devi parlare con le tue compagne Sailor…”
    “Si hai ragione! Vado subito…grazie mille Sidia”. E corse via, di nuovo sotto alla pioggia, di nuovo con i codini inzuppati, ma con la felicità e quel pizzico di spensieratezza in più dipinta sul volto.
    Bunny si affrettò a chiamare Amy, Marta, Rea e Morea. Era già tardi ma sapeva di non poter aspettare oltre.
    La pioggia aveva smesso di scendere, piccole pozzanghere macchiavano qua e là il manto stradale. Le nuvole si stavano dissolvendo, lasciando così piccoli spazi ai colori del crepuscolo che anticipavano la notte. Davanti al cancello di Bunny si ritrovarono le quattro ragazze, ancora in impermeabile ed ombrello, quasi rassegnate dal concludersi della giornata. Bunny le aveva chiamate in fretta e furia, stava architettando qualcosa “E non è mai niente di buono” pensò Rea. Le altre si girarono a guardarla “Ah ah” disse “scusate stavo pensando a voce alta”.
    La porta si aprì. Bunny le aspettava sul ciglio con un vassoio pieno zeppo di biscotti. “Forza ragazze entrate, la mamma li ha appena sfornati!!” disse smagliante “Bunny che ti succede?” chiese Morea “perché sei così sorridente e gentile??” disse Marta, togliendosi gli stivali rossi di dosso “Ma che dite ragazze, sono sempre così!!” “Non è vero, hai qualcosa in mente me lo sento!!” Rea le si avvicinò a pochissimi centimetri dal viso per cercare d’intravedere qualche increspatura del viso, segno che Bunny mentiva in quel momento.
    “Ahahahah Rea, sei davvero insopportabile!!!”
    “Su ragazze non iniziate” Amy cercò di calmare le acque, prendendo il vassoio dalle mani di Bunny e facendo strada verso la camera da letto. Si sedettero per terra, escluse Bunny sul letto e Rea sulla sedia della scrivania.
    “Avanti Bunny…che idea ti sarebbe venuta in mente??” domandò Rea assaggiando il the
    “Bé ho parlato con Sidia poco fa…sono andata a casa sua”
    “e cosa le hai chiesto?” chiese Amy
    “ecco, vedete…le ho chiesto di riprodurre l’alterazione spaziale…in questo modo potrei…potremmo…”
    “cosa?? Cosa Bunny???”
    “…potremmo raggiungere i Three Lights…” disse Bunny, nascondendosi dietro al cuscino per evitare l’aggressiva reazione di Rea. Non sentì niente per pochi secondi ma poi il silenzio fu rotto da chiassose risate. Bunny tirò via il cuscino e vide le sue amiche distese a terra a ridere.
    “Ahahahahaahah vorresti viaggiare nello spazio ahahaha” Rea cercava di parlare, ma era troppo divertita da quell’affermazione e proprio non riusciva a fermarsi
    “Questa è bella Bunny lo ammetto!!” aggiunse Morea. Bunny le guardava, impassibile alle loro risate “Ahhahah non puoi dire sul serio” rispose Marta, avvicinandosi al letto. “Credo faccia sul serio…”disse Amy. Il fracasso finì. Avevano smesso di ridere. Bunny era così seria, non l’avevano mai vista così.
    “Bunny non puoi dire sul serio, è troppo pericoloso, ti rendi conto di quello che dici!” Rea si alzò di impulso, non poteva credere alle sue orecchie. Bunny era davvero intenzionata.
    “Mi dispiace ragazze, lo so che vi sto ponendo di fronte ad un grande rischio ma credo sia la nostra unica soluzione”
    “Bunny non sappiamo nemmeno dove sia il loro pianeta”
    “Lo so Amy ma credo che Sidia ci darà una mano in questo..”
    “Stai dicendo davvero sul serio?” chiese Morea, notando l’effettivo stato di serietà dell’amica. “Si”. Nella stanza l’unico suono udibile era quello delle lancette dell’orologio. Nessuno parlò più dopo quel si così convinto. Bunny era realmente intenzionata a partire ed avrebbe superato qualsiasi ostacolo pur di ottenere ciò che voleva.
    “Io verrò con te”. Marta ruppe il silenzio. Tutte la fissarono. “Non posso permetterti di andare da sola, io verrò con te!”. Rea sorrise “Verremo tutte con te!”. Le altre approvarono con il semplice gesto di alzarsi e sedersi vicino a Bunny. Gli occhi le iniziarono a lacrimare “Grazie ragazze” “Su non piangere” disse Morea, togliendole una lacrima dal viso “E’ più forte di me, sono così felice, non ce l’avrei fatta senza di voi!”. Tutte l’abbracciarono “Noi siamo una squadra” rispose Morea “se tu vai, noi ti seguiremo, siamo tutte guerriere Sailor, è il nostro compito”. Le ragazze annuirono. Il loro era un legame fortissimo, niente e nessuno avrebbe mai potuto spezzarlo, era più forte persino di un legame di sangue.
    “Sei impazzita forse??” la voce di Heles proveniva dall’entrata della camera. Accanto a lei Milena cercava di controllare l’impulso istintivo della compagna, facendo prevalere la razionalità, essenziale in una situazione di quel genere.
    “Heles, Milena”. In coro le ragazze le salutarono, anche se il clima si era gelato nella stanza. “Tua mamma ci ha fatto entrare Bunny” disse Milena “appena Sidia ci ha detto le tue intenzioni, non potevamo aspettare, dovevamo assolutamente vederti e…” “…e impedirti di farlo, a tutti i costi” proseguì Heles.
    “Ma perché??” Bunny si alzò dal letto per raggiungerla a pochi passi di distanza. Heles era così alta in confronto alla piccola Bunny. Doveva alzare la testa o mettersi in punta di piedi per guardarla negli occhi. “Le starlight ci hanno sempre aiutato, hanno combattuto affianco a noi nella battaglia contro Galaxia e quando voi ve ne siete andate…” la faccia era rossa, stringeva forte i pugni, quei ricordi facevano troppo male “…loro mi sono state vicino, mi hanno protetto rischiando la loro vita ed ora non permetterò che venga fatto loro del male!”. Heles e Milena rimasero sorprese dalla determinazione di Bunny. Non la interruppero. “quindi non mi interessa cosa decidete di fare…io andrò…con o senza di voi!”. Concluse così, incrociando le braccia e aspettando una loro risposta.
    Heles e Milena scoppiarono a ridere. Bunny un po’ s’infastidì “a quanto pare nessuno mi prende sul serio oggi!”.
    “Ma no Bunny” rise Heles “volevamo vedere quanto fossi convinta….la tua determinazione ci infonde solo speranza”
    “Verremo con te” finì Milena “ e ti proteggeremo come sempre…lo sai no? Tu ti cacci sempre nei guai” disse ridendo. Bunny sorrise e tutte nella stanza risero per molti minuti. Probabilmente erano solo risate nervose, sapendo ciò che le attendeva ma si goderono comunque quel lungo attimo goliardico.
    La notte profonda oscurò qualsiasi luce, naturale o artificiale che fosse, non c’erano stelle nel cielo e questo rendeva pensierosa Bunny. Finalmente riuscì a prendere sonno e a sognare le giornate trascorse quando ancora non sapeva quale fosse il suo avvenire.
    La mattina dopo si alzò presto. Mangiò una fetta di crostata alla fragole, fece una telefonata ed uscì di casa. Ora aveva l’appoggio di tutte le guerriere Sailor. C’era un’ultima cosa da fare.
    Si diresse al parco dove alla panchina vicino alle altalene c’era qualcuno ad aspettarla.
    “Bunny, sei arrivata…dimmi che succede…”
    “Marzio…dobbiamo parlare”.
     
    .
  7. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 7-
    -BUGIE-

    Bunny si avvicinò a Marzio, sedendosi accanto a lui. Era in evidente difficoltà ma non voleva mentirgli. Decise così di dirgli la verità…omettendo qualche particolare.
    “Allora Bunny…di cosa volevi parlarmi?” chiese Marzio, allargando le braccia e scrutando il sole. Bunny si girò a guardarlo, tenendo le mani fisse sulle ginocchia.
    “Io e le ragazze abbiamo finalmente scoperto il significato delle stelle cadenti…”. Marzio rimase a guardare il cielo. Bunny proseguì. “A quanto pare non erano altro che segnali…richieste di aiuto inviate da un altro pianeta, estraneo al nostro sistema solare”
    “ah si? E di quale pianeta si tratta?”
    “E’ il pianeta dei Three Lights”
    “ e sono stati loro ad inviare questi segni?”. Bunny non rispose subito. Alle sue amiche aveva confessato la sua convinzione che quei messaggi fossero di Seiya. Tuttavia preferì…mentire. “Si, sono stati loro”. Marzio si ricompose. Fissava Bunny, sentiva che c’era ancora qualcosa da rivelare.
    “Bunny…cosa hai deciso di fare?”. Bunny abbassò lo sguardo. “Ho deciso di raggiungerli…io e le altre vorremo partire per il loro pianeta…vogliamo aiutarli in questa battaglia”. Marzio accennò ad un sorriso. “Non ti sembra un po’ avventata come decisione? Non sapete nemmeno che nemici dovrete affrontare!” “hai ragione Marzio…però voglio porre fine a tutta questa sofferenza. E non potrei andare avanti sapendo che sono in grave pericolo…hanno fatto così tanto per noi…per me”.
    I due non si parlarono per qualche minuto. Soffiava una leggerissima brezza, pochissime foglie si muovevano al suo passaggio e l’unica fonte di freschezza sembrava fossero le soffici nuvole, che davano tregua dalla inerzia del sole cocente, oscurandolo per pochi attimi. Nel silenzio di Marzio, Bunny pensava essere sull’orlo di una scelta: non avrebbe approvato la sua intenzione di partire per un luogo così lontano, lontano dal suo principe e dai doveri che da sempre la legavano alla Terra. E cosa avrebbe scelto in tal caso? Sarebbe rimasta accanto al suo Marzio, vivendo una vita il più possibile normale? O sarebbe partita comunque, accettando le conseguenze delle sue azioni? Troppi pensieri arieggiavano nella mente di Bunny, troppe preoccupazioni, tutte in una volta. Ma quei pensieri si bloccarono al tocco delle tiepide mani di Marzio sulle sue.
    Bunny si voltò a guardalo. Lui le sorrideva e le trasmetteva il suo calore.
    “Bunny” Marzio iniziò a parlarle in tono dolce ed affettuoso “non devi mai smettere di essere quella che sei. Sei una persona fantastica, combatti per chi ami e non ti fermi davanti a niente e a nessuno. Certo a volte sei buffa e pasticciona, però hai un cuore enorme, ricco di sentimenti e generosità. Se hai deciso di partire per salvare i tuoi amici e gli abitanti del loro pianeta, non posso che essere fiero di te. Sai bene che non sarà una cosa semplice ma non ti sei comunque tirata indietro, hai deciso di lottare per le persone a cui tieni!”. Bunny rimase davvero sorpresa dalle parole di Marzio. Non avrebbe mai pensato che potesse avere questa considerazione di lei. Marzio le accarezzò il voltò, alzandole qualche ciocca di capelli dal viso. “Guardati” disse “eri una bambina paurosa e capricciosa…ed ora ti stai trasformando in una donna. Vai ed abbi cura di te, non sarò li a proteggerti” “Oh Marzio!” Bunny lo strinse forte e Marzio ricambiò il suo abbraccio. “In realtà ho paura…ho paura di perdermi, di perdere me stessa” disse Bunny, aggrappandosi alla sua maglietta
    “Non devi avere paura, Bunny” rispose Marzio, riportandosela davanti a se “quando ti sentirai sola e persa, ascolta il tuo cuore…il tuo cuore è al tua bussola, Bunny…seguilo e ti condurrà ovunque vorrai!” “Oh Marzio…”. Bunny si accoccolò fra le sue braccia, sentendosi al sicuro “ti ringrazio” disse spingendo la fronte contro il suo petto. Marzio rispose all’abbraccio stringendola a se.
    “Ora devo andare” disse Marzio alzandosi “ma verrò a salutarti appena partirai”
    “Certo!” rispose Bunny sorridendo. Marzio le diede un bacio sulla fronte e s’incamminò. Bunny lo guardava allontanarsi. Marzio si bloccò a metà strada, qualcosa gli era venuto in mente. Bunny gli corse incontro e lo vide pensieroso.
    “Marzio c’è qualcosa che non va?” chiese Bunny, prendendogli la mano.
    “Stavo pensando…se le stelle cadenti erano solo messaggi…perché tu stavi così male?”. Bunny non si aspettava una domanda di quel genere. Sapeva benissimo la risposta, ma qualcosa dentro di lei le impedì di rispondere sinceramente. Indugiò qualche attimo poi disse “Non lo so, Marzio!magari ho mangiato troppi dolci!”. Marzio scoppiò a ridere. “Già…da te me lo aspettavo!!”. Bunny sghignazzò un po’, come solo lei sapeva fare, pur sapendo di avere appena detto una bugia al suo Marzio.
    “Ora devo proprio andare, sennò addio tesi!” disse Marzio “si hai ragione, buon studio allora!” “non cacciarti nei guai nel frattempo!ciao!”.
    Marzio riprese la camminata verso i suoi libri mentre Bunny lo guardava quasi invidiosa “…uff…” disse “anch’io vorrei essere così diligente!”.
    “Che scena raccapricciante…”. Bunny si girò, quella voce proveniva dalle sue spalle. Una figura si era materializzata dietro di lei. Bunny non riusciva a vederla bene, sembrava fosse coperta da una fitta nebbia. Riusciva ad intravederne solo gli occhi platino, ed i lunghissimi capelli ambrati mossi da un debole vento che le volteggiava attorno.
    Bunny non perse un attimo. “Potere eterno dei Petali di Stelle, VIENI A ME!!!”. Quella strana figura la vide trasformasi in Sailor Moon. Rise “Allora sei tu…bene!”disse. Socchiuse gli occhi ed attorno a Bunny tutto cambiò. Non si trovava più nel parco, fra alberi verdi e cieli azzurri, ma in una terra desolata, grigia e cupa. Le piante erano secche, i fiori avevano perso tutti i colori, i fiumi erano prosciugati, scheletri ovunque ed il cielo era nero.
    Sailor Moon iniziò a guardarsi intorno. L’aria era irrespirabile, dal terreno si alzavano solo polvere e cenere. Non c’era nulla, era un luogo privo di vita.
    “Ma che succede?? Dove sono??” Bunny iniziò ad urlare, lo scenario era terrorizzante. Bunny intravide nuovamente quegli occhi e quei capelli. La nebbia si era dissolta. Era una donna. Bunny si mise sulla difensiva pronta a combattere “Chi sei tu??”. La donna non rispose, continuava a fissarla con occhi agghiaccianti. “Chi sei??” urlò, ma nessuna risposta. “Mi sono stancata…”. Bunny fece apparire lo scettro di fronte a lei “Luce dei petali di stelle, entra in azioneeee!!!”. Il potere dello scettro della luna eterna colpì in pieno quella donna misteriosa. Lasciò che l’energia del petali di stelle la investisse, poi, con un semplice cenno degli occhi, deviò il potere altrove.
    “Cosa???” Bunny era sbalordita. Anche in quell’occasione il suo potere non aveva avuto alcun effetto. Cadde in ginocchio, non sapeva più cosa fare. Alzò la testa e la guardò, come ad odiarla. “Cosa vuoi da me?” le chiese “Chi sei?”.
    “Non ti interessa sapere chi siamo, Sailor Moon” “Siamo??” la fermò Bunny
    “quello che importa” continuò “è che conosciamo le tue intenzioni…sappi che se intraprenderai questo viaggio, non ne uscirai viva…e la nostra vendetta si riverserà anche sul tuo pianeta…guardati intorno principessa…è quello che succederà alla tua preziosa, Terra”. Bunny si alzò e cercò di avvicinarsi il più possibile, ma il potere che emanava era fortissimo ed aveva creato una barriera insuperabile.
    “Io proteggerò la Terra…e proteggerò chiunque venga da me a chiedere aiuto…non abbandonerò i miei amici!”. La donna si mise a ridere. “Come sei ingenua” le rispose “ e tu saresti una sovrana?...porterai tutti alla fine!”. Così dicendo si dissolse, insieme al paesaggio circostante.
    Bunny si ritrovò nuovamente al parco. La trasformazione era svanita, si sentiva debole e stanca. Quella donna l’aveva minacciato. Aveva intimidito di distruggere la Terra e tutti i suoi abitanti. Si trovava di fronte ad un’altra scelta.
    Si diresse verso la caffetteria, dove sapeva avrebbe trovato Marta, Amy, Rea e Morea. Sapevano che avrebbe dovuto incontrasi con Marzio, ed aspettavano di essere aggiornate. Camminò lentamente, doveva analizzare tutto quello che le era appena successo. “Cosa faccio…” disse “se parto, qualcuno distruggerà la Terra…se resto Seiya e gli altri saranno in pericolo ed io non potrò fare niente per aiutarli….cosa devo fare?”. Domande che non trovavano risposta. Il prezzo da pagare era troppo alto…ma d’altra parte lo erano anche gli interessi in gioco.
    Le riflessioni erano troppe ma la strada era più breve. Si ritrovò di fronte alla caffetteria senza neanche rendersene conto. “Ed ora che cosa faccio….devo raccontarlo alle mie amiche…” pensò. Entrò in caffetteria e si diresse verso il tavolo.
    “Ehi Bunny ben arrivata!” disse Marta, felice del suo gelato
    “Ragazze!!” rispose Bunny sorridendo
    “Allora com’è andata? Cos’ha detto Marzio?” chiesero Rea ed Amy curiose
    “Meglio di quanto mi aspettassi” disse “il mio Marzio capisce sempre tutto”
    “…a differenza di qualcuno insomma” disse Rea con una piccola linguaccia
    “Già!”. Gioirono tutte, e in quelle risate Bunny dimenticò per qualche attimo ciò che era accaduto pochi minuti prima. Ma avrebbe dovuto dire tutto, non poteva nascondere alle sue amiche una cosa così importante ed imminente.
    “Allora ragazze…a quanto pare facciamo le valigie” schernì Marta, succhiando l’ultimo goccio di cioccolato rimasto sul fondo
    “Marta, non credo ti serviranno vestiti e scarpe” rispose Amy
    “Giusto, ci serviranno solo forza ed ingegno….” Proseguì Morea
    “…e magari un pizzico di fortuna!” aggiunse Rea, con l’occhiolino. Bunny rimase in silenzio. Le ragazze si voltarono verso di lei, notando che non era partecipe al discorso. Bunny prese coraggio “Adesso racconto tutto” pensò.
    “Allora Bunny sei pronta a rivedere Seiya?”. La domanda di Marta la spiazzò.
    “….cosa?” chiese Bunny, come se non avesse capito o almeno faceva finta
    “Seiya…sei felice? Potrai rivederlo! Ti sarà pur mancato in questi giorni no?” disse Morea.
    Bunny risentì il nome di Seiya. Un brivido le percorse le schiena, una sensazione piacevole, di speranza. Sorrise.
    “Bunny?” richiese Marta, insistente “Sei pronta a partire?”. Bunny esitò un attimo poi guardò l’amica e rispose.
    “Si!”.
     
    .
  8. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    -CAPITOLO 8-
    -DECISIONI-

    “No!!!”. Milena si alzò di scatto dalla vasca da bagno, agitando l’acqua che in parte uscì cadendo sul pavimento. “Cosa c’è?” Heles corse per raggiungerla. Milena la guardava ansimante davanti a lei. “Ho sentito urlare che ti è successo?” le chiese Heles
    “Ho avuto una bruttissima sensazione…” rispose Milena, uscendo dalla vasca e coprendosi, per quel che poteva, con le braccia. Heles prese l’accappatoio, coprendola gentilmente. “Dai raccontami tutto” le disse. Milena si sedette, ancora scossa.
    “Ho sentito un vuoto tremendo…una sensazione orribile”
    “Hai visto qualcosa?”
    “No purtroppo…non ho visto niente. Eppure mi sento così strana…”. Milena si girò verso Heles che la fissava con apprensione. “Heles…credo che la Terra sia in pericolo…le azioni di Bunny devono aver spostato la sua attenzione su di noi…”
    “Io lo sapevo…l’avevo detto che era una cattiva idea…”
    “Non credo ci sia più soluzione…dobbiamo prepararci a combattere. Quando il pianeta delle starlight sarà salvo…dovremmo preoccuparci del nostro”. Heles strinse la mano a Milena, palesemente preoccupata della situazione.
    “Supereremo anche questa Milena, vedrai…”. Milena le sorrise, accasciando la testa sulla sua spalla.

    Bunny rientrò a casa. Erano le prime luci del pomeriggio, il sole scottava incandescente più che mai. Le strade erano vuote, nessuno passeggiava in quella caldissima giornata. Dal cemento il calore saliva come aria ardente creando una lieve foschia. Bunny salì in camera, chiudendo le tende per creare zone ombrose dove ripararsi.
    “Com’è caldo…” disse, distendendosi a letto. Fissava il soffitto pensando a quello che aveva appena detto…o meglio a quello che non aveva detto. Non era stata sincera con le sue amiche, aveva deciso di partire nonostante quello che era accaduto quella mattina. I sensi di colpa la avvolgevano, rendendola insofferente.
    Luna sgattaiolò dalla porta, saltando sul letto. Si era accorta di quanto Bunny avesse lo sguardo perso nel vuoto. Un po’ le mancava la bambina pasticciona e piagnucolona di una volta. Le cose stavano cambiando, e lei non poteva fare niente se non assecondarle.
    “Bunny” disse “come stai? Hai visto le tue amiche”
    “Si…” rispose. Luna ci riprovò. “e con Marzio com’è andata? Hai passato una bella mattinata?”
    “Mmh…”. Le risposte monosillabiche stavano infastidendo Luna. Si alzò e la graffiò sul braccio. Bunny si alzò di scatto, cadendo dal letto. “Ma Lunaaaaa” disse lacrimando “mi hai fatto maleeee”. Iniziò a massaggiarsi la parte graffiata “ma perché l’hai fatto?? Sono delicata dovresti saperlo!!” “Bunny eri distratta, non mi rispondevi!” “Non è un buon motivo per farmi male” rispose con i lacrimoni “Non fare la bambina” disse Luna.
    Risero entrambe, la scena era stata buffa e divertente, Bunny piangeva come una bambina cercando di vendicarsi sulla piccola Luna. Sembrava fosse tornato tutto come prima, come la prima volta in cui Bunny conobbe Luna, arrivata così bruscamente nella sua vita. Poi tornò seria, persa nei suoi ricordi.
    “Bunny, non ti devi preoccupare…le ragazze ti sono vicine dovresti essere felice”
    “Si Luna ma ho paura di metterle di fronte ad un pericolo più grande di noi…non voglio che rischino solo per me…solo perché penso che i Three Lights siano nei guai”
    “Questo è bello da parte tua, però hanno fatto una scelta, sono libere di prendersi le loro responsabilità…e poi ti seguirebbero ovunque, ormai dopo sei anni dovresti averlo capito!”
    “Già”…”Bunny” chiese Luna “….devi dirmi qualcos’altro?”. Bunny si voltò verso la gattina “No Luna…tranquilla, va tutto bene!” “Sei sicura? Ti vedo strana…”
    “Si Luna tranquilla, sto bene, ho solo caldo” rispose alzandosi la frangetta dalla fronte. Il viso era sudato, l’aria era irrespirabile persino in casa.
    “Vado a sciacquarmi il viso e starò meglio…magari più tardi mi mangio un gelato enorme!” “Ok Bunny” rispose Luna “voglio crederti”. Bunny accarezzò Luna, facendole qualche grattino dietro all’orecchio. Si alzò e si diresse in bagno.
    Si guardò allo specchio, aveva un aspetto stanco ed affaticato. Aprì l’acqua della vasca, facendola scorrere. S’inginocchiò, mettendo la mano sotto allo scroscio d’acqua che scendeva fresca. Riempì la vasca a metà, prima di chiudere il rubinetto. Bunny affondò il viso nell’acqua, dando così sollievo alle guance cocenti.
    “Ora va meglio” disse, alzando il viso dall’acqua. Prese l’asciugamano per raccogliere le gocce, quando l’acqua della vasca cominciò a muoversi da sola, tremando e formando increspature. Ma la vasca era immobile. Bunny si affacciò, cercando ci capire cosa potesse essere. Allungò il braccio per raggiungere il tappo cosicché l’acqua potesse scorrere via. Si sporse per raggiungerlo, inzuppando così anche le punte dei capelli. Ma prima di poterlo raggiungere, qualcosa la afferrò per i codini, trascinandola con la testa sott’acqua. Bunny si dimenò cercando di alzarsi, ma qualunque cosa la stesse tenendo non aveva intenzione di lasciarla. Non poteva urlare, sott’acqua non l’avrebbe sentita nessuno. Invocò il potere supremo, una luce immane uscì dalla piccola luna sulla fronte che le permise di liberarsi. Cadde violentemente all’indietro. Era tutta bagnata, si asciugò gli occhi con le mani per cercare di capire chi c’era oltre a lei in quel bagno. Non vide nessuno, ma l’acqua non aveva smesso di muoversi. Si riavvicinò cautamente alla vasca…l’acqua era diventata nera. “Ma che cosa…” “Guarda…” disse una voce, una voce che aveva già sentito. “Chi è?” chiese Bunny, guardandosi attorno, ma niente…non c’era nessuno.
    “Guarda!!!” esortò nuovamente quella voce. Bunny si girò verso la vasca. Quelle parole venivano dall’acqua. Bunny si accostò al bordo della vasca. “Guarda Sailor Moon…” continuò la voce “…guarda cosa succede ai tuoi amici…”. Bunny fissò dentro alla vasca. L’acqua creò un vortice ed iniziò a mostrarle delle immagini. Le starlight giacevano a terra morenti. Non c’era più nessuno, desolazione e paura albergavano nel pianeta. Il cielo sembrava cadere a pezzi. “No!!!”
    Bunny si coprì gli occhi, allontanandosi dalla vasca. Rimase ferma immobile, accucciata vicino alle porta, con le ginocchia strette al petto, stringendosi nelle spalle.
    “Ma perché…” disse “perché..”. Nessuno rispose. Aprì gli occhi. Tutto era tornato alla normalità. L’acqua era limpida come prima, nessuna increspatura. Bunny rimase immobile. Aveva sognato? O era successo tutto per davvero?. Sentì una sensazione quasi fredda addosso. Si guardò i pantaloni…erano bagnati, e dai codini scendevano gocce d’acqua. Non era stato un sogno…era tutto vero. Uscì di corsa dal bagno. Trovò Luna accucciata davanti alla porta.
    “Luna!”. Luna si svegliò di colpo “Bunny ero preoccupata” disse, stiracchiandosi
    “E perché?” chiese Bunny
    “Sei stato dentro in bagno per ore…credevo stessi male…ti ho chiamato più volte, non mi hai mai risposto. Alla fine ho pensato che stavi navigando con l’immaginazione come al solito”. Bunny non riusciva davvero a capire.
    “Luna ma cosa stai dicendo, sarò rimasta li dentro qualche minuto!”
    “Simpatica…sicura di non stare male”. Bunny stava per risponderle, quando il suo sguardo fu attratto da qualcos’altro. “Cosa c’è?” chiese Luna, disorientata dal comportamento di Bunny “E’ buio in casa” rispose lei. Corse in camera da letto ed aprì con scatto le tende. Fuori era notte. Luna aveva ragione, era stata un sacco di tempo in bagno. Ma com’era possibile?
    “Ma cosa sta succedendo??” si chiese, scuotendo la testa. Luna la raggiunse in camera, salendo sul comodino per essere il più alta possibile e guardarla negli occhi “Bunny cos’hai?”. Bunny si girò verso l’amica. Poi si ricordò quello che era successo, si ricordò quello che aveva visto.
    Corse in corridoio e prese prontamente il telefono. Digitò il numero, inciampando più volte sui tasti.
    “Pronto…chi è?”
    “Sidia sono Bunny!”
    “Oh ciao Bunny…va tutto bene?”
    “No per niente…raduna le altre…”
    “Ma cosa succede! Perché devo radunarle!”. Bunny parlava troppo alla svelta, Sidia non riusciva a capire cosa volesse.
    “Sidia, ti prego, non c’è tempo per spiegare!devi chiamare le altre, devi radunarle al ponte delle barche, al parco!”
    “Ma perché Bunny, cerca di tranquillizzarti, spiegami!”
    “Dobbiamo partire…questa notte!”.

     
    .
  9. *.Crystal.*
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    ah scusami non mi sono spiegata devi postare tutta la storia in un solo topic...ora sposta io tutti i capitoli in uno solo...anche le altre stanno facendo così

    ok ho spostato tutti i capitoli, scusami tanto ma altrimenti si disperdono così invece rimangono tutti ordinati, ora continua a postare i successivi capitoli ;)
    Anch'io li ho già letti su efp ma li rileggo con moooolto piacere :)

    ps spero che non te la sia presa
     
    .
  10. view post
     
    .
    Avatar


    Group
    Moon ☾
    Posts
    10,484
    Shooting Stars
    +14
    Location
    Kinmoku

    Status
    me li sono copiata su word, così me li gusto con calma e ti faccio sapere cosa ne penso ^_^
     
    .
  11. Etolies
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    ok stellina grazie :)

    -CAPITOLO 9-
    -LA PARTENZA-

    Bunny riattaccò il telefono, senza lasciare a Sidia la possibilità di replicare o quantomeno di capire il motivo di quella decisione così affrettata.
    Luna continuava a guardarla, sperando che prima o poi le avrebbe spiegato tutto. Ma non fu così. Bunny si diresse in camera da letto. Sapeva che non le sarebbe servito niente per il viaggio eppure preferì portarsi con se due oggetti. Se li mise in tasca.
    Ora ne aveva la certezza. Seiya era in pericolo e non avrebbe mai permesso che gli accadesse qualcosa.
    Si diresse alla porta di casa “Bunny” la fermò Luna. Bunny si bloccò ma non voleva che Luna la fermasse. Aveva preso la sua decisione e niente e nessuno l’avrebbero fatta ricredere. “Spero che tu sappia quello che fai…stai attenta!”. Bunny accennò ad un sorriso. Si diresse verso la gattina prendendola fra le sue braccia “Tranquilla Luna” rispose “torno presto vedrai”. Uscì, sperando di rivedere la sua amica, sperando di fare la cosa giusta.
    Corse più veloce che poteva fino ad arrivare al piccolo ponte. Non c’era ancora nessuno. Decise di sedersi, con le gambe a penzoloni, contemplando la Luna che rifletteva la sua luce sull’acqua. Bunny ricordava quanti bei pomeriggi aveva trascorso su quelle barchette di legno, così piccole ma così romantiche. E’ da li che la piccola Chibiusa apriva il portale del tempo. Ed era da lì che sarebbero partite.
    Le ragazze giunsero poco dopo. Videro Bunny seduta sul ponticello, sognante mentre guardava le stelle. Non avevano la minima idea di quale fosse la ragione che l’aveva spinto a quell’imminente partenza. Tuttavia sapevano che non sarebbero riuscite a scoprirlo tanto facilmente quindi non poterono far altro che assecondarla e soprattutto fidarsi di lei.
    Rea stava per raggiungerla ma qualcuno la bloccò, mettendole una mano sulla spalla. Era Milena, arrivata in quell’istante insieme ad Heles. Milena fece un cenno a Rea, per farle capire che sarebbe andata lei a parlarle. Rea si fermò, fiduciosa.
    Milena raggiunse Bunny sulla sponda del lago e si sedette accanto a lei. Bunny non si scompose minimamente. Continuò a guardare altrove, muovendo freneticamente su e giù le gambe.
    “E’ davvero una splendida serata” disse Milena, assaporando il profumo di quella calda notte d’estate
    “Già” rispose Bunny. Milena sorrise e le prese la mano. “Bunny so quello che provi…perché le sento anch’io…queste sensazioni terrificanti…non ti chiedo di essere sincera con me…ti chiedo solo di fidarti di me, e di noi. Non importa se non ci hai detto qualcosa, quando sarai pronta vedrai che le cose verranno fuori da se”. Bunny guardava Milena incantata. Le sue parole la stavano rendendo più forte, anche se il senso di colpa pesava sulla sua coscienza. “Quello che è passato è passato” proseguì Milena, giocherellando con i morbidi ciuffi di capelli “ora siamo qua, abbiamo deciso di seguirti, qualunque cosa accada. Il nostro compito è quello di proteggerti e sai che lo faremo! Adesso cerca di impegnarti al meglio, ci aspetta una dura battaglia, ed ho il presentimento che sarà lunga”. Milena si alzò, allungano la mano a Bunny per aiutarla ad alzarsi “Andiamo?”. Bunny afferrò la mano e si alzò “Grazie” disse.
    Raggiunsero le altre guerriere, già trasformatesi in Sailor. “Allora avete preso tutto?” ironizzò Marta “Oh…non cambierai mai!” rispose Rea, dandole una piccola pacchetta sulla schiena.
    “Quindi come si procede?” domandò Amy rivolgendosi ad Heles, credendo fosse l’unica persona in grado di darle una risposta. Heles fece spallucce, facendole capire che non ne aveva la minima idea poi disse “Credo dovremmo riprodurre quell’alterazione spaziale” “Esattamente chi riuscirà a farlo?”
    “Io, Morea!”. Le ragazze si girarono “Sailor Pluto!!!”.
    “Ora ascoltatemi bene, guerriere Sailor. Vi spiegherò tutto”. Le ragazze tacquero, curiose ed ansiose allo stesso tempo. “Grazie ai miei poteri, aprirò un varco spazio-temporale che vi condurrà direttamente sul pianeta delle Starlight. Sono riuscita ad individuarlo grazie alle mie capacità ma non è stato facile, è un pianeta esterno al sistema solare e questo complica le cose. Una volta superato il sistema solare, i vostri poteri si affievoliranno, sarete inermi fino a quando non toccherete terra. Lì potrete raccogliere potere ed energia richiamando in voi le atmosfere dei vostri rispettivi pianeti”.
    “E’ molto rischioso…”
    “Si Amy, lo è…”
    “Ecco perché ci sono anch’io!”. Sailor Saturn sbucò fuori all’improvviso “Ciao ragazze!!”. Ottavia era sempre sorridente, nonostante il suo fosse un compito arduo.
    “Sailor Saturn verrà con voi…potrà usare lo scudo protettivo nel tratto tra il sistema solare ed il pianeta delle Starlight”.
    “Durerà molto il viaggio?” “Non ve ne accorgerete, Rea. Una volta passato il varco cadrete in un sonno profondo. Vi risveglierete una volte giunte a destinazione”.
    “Oh bene avevo proprio bisogno di un pisolino” ridacchiò Marta
    “Non è tutto…” riprese Sailor Pluto “ti prego continua…” chiese Bunny. Sidia annuì. “Se durante il viaggio, il sonno verrà spezzato, questo si riverserà sul viaggio stesso. Vi fermerete e sarete in balia dello spazio…il viaggio non deve essere interrotto, è molto importante che lo sappiate”
    “Per quale motivo dovrebbe interrompersi?” s’introdusse Rea “ Siete già state attaccate pochi giorni fa” rispose “è possibile che i nemici cerchino di ostacolarvi!”
    “Nessuno sa della nostra partenza, giusto ragazze?”. Bunny chinò il capo. Forse era quello il momento di dire la verità? E in quel caso…sarebbero partite ugualmente? Non poteva rischiare. Tacque, sperando non succedesse niente.
    “Bene guerriere Sailor, questo è quanto”. Sidia si voltò verso Bunny e Milena.
    “Potere eterno dei Petali di Stelle, vieni a me!” “Potere di Nettuno, vieni a me!”.
    Sailor Pluto impugnò il bastone, che emanò una luce evanescente a quale seguì la comparsa di una grandissima porta bianca, con lastricati argentei. Sidia la aprì. All’interno era buio, di un blu intenso. Le guerriere avrebbero dovuto entrarvi, senza vedere a cosa andavano incontro.
    “Ecco…la porta sullo spazio…ricordate tutto ciò che vi ho detto!”
    “Sarà fatto” rispose Amy, con un sorriso. “Sailor Uranus” “Si, dimmi” “Prendi”. Sidia sollevò il talismano, posto all’apice del bastone e lo consegnò ad Heles. “Il talismano vi permetterà di tornare sulla Terra. Lo affido a te, in quanto guerriera della forza e custode del secondo talismano” “Ne farò buon uso!” rispose Heles, con un pizzico di sarcasmo.
    “Ora andate guerriere…io rimarrò qui, a vigilare la Terra!!” “Grazie di tutto, Sailor Pluto!”. Bunny e Sidia si guardarono intensamente. Sidia riuscì a capirne la gratitudine, solo scrutando i suoi occhi.
    “Bunny!”. Bunny si girò. Marzio era appena arrivato. Aveva percepito il potere emanato dal bastone di Sidia e si era precipitato per dare fede alla sua promesso. Bunny gli corse incontro e lo abbracciò. “Stai attenta, io sarò qui ad aspettarti!”. Bunny annuì, dandogli un lieve bacio sulle labbra “Tornerò, te lo prometto” rispose.
    Raggiunse le sue amiche, pronte a lanciarsi nel vuoto buio che le aspettava. “Buona fortuna…”. Pronunciando quelle parole, Sidia chiuse la porta.
    Il viaggio era appena iniziato.
    Sensazioni di calore e di pace avvolgevano le guerriere. Non percepivano niente di tutto quello che risiedeva intorno a loro. Cadute in un sonno eterno, viaggiavano alla velocità della luce, oltrepassando un intero cosmo.
    Ogni pianeta superato, era una vibrazione di potere per la sua custode. Ogni stella, ogni raggio lunare, venivano percepite come forti emozioni latenti nel cuore di ognuna. In quel momento facevano parte del tutto.
    Senza rendersene conto, si erano immerse in un labirinto universale da cui non ne sarebbero uscite senza il prezioso aiuto della custode del tempo.
    Bunny sognava. Finalmente riusciva a vedere tutto chiaramente. Ripercorse con il pensiero tutto ciò che gli era accaduto in quei lunghissimi sei anni, tutte le gioie e i dolori, le litigate e le riappacificazioni. Tutti i nemici sconfitti e quelli invece salvati dalla crudeltà del male. Aveva portato pace in moltissime occasioni. E questa volta non sarebbe stato diverso.
    Un boato. Un’esplosione riecheggiò nel silenzio immane. Una per una aprirono gli occhi. Si ritrovarono avvolte nello spazio più profondo. Terrorizzate iniziarono a guardarsi l’una con l’altra. “Perché siamo sveglie???” “Che sta succedendo???”.
    “Rimaniamo unite!!!” urlò Heles, cercando di prendere il comando della situazione. Tutti si avvicinarono, dandosi ognuna la spalle, a creare così una barriera umana. “Scudo di Saturno!!!” Sailor Saturn alzò lo scudo che le rivestì appena in tempo. Una meteorite impazzita si scagliò contro di loro, ma divenne polvere appena sfiorò il potente scudo di energia.
    “Ci stanno attaccando!” inveì Sailor Mars “Non resisterò ancora a lungo”. Sailor Saturn iniziava a perdere le forze. “Dobbiamo combattere…guerriere tenetevi pronte!!” comandò Heles. Tutte annuirono mettendosi in posizione di attacco.
    Un asteroide si diresse pesantemente contro di loro “Pressione prorompente, azione!!!”. I fulmini di Sailor Jupiter, lo frantumarono ma ciò non bastava. Sembrava che qualsiasi corpo celeste le stesse attaccando.
    “Potere eterno dei petali di stelle entra in azione!”. Il contrattacco di Sailor Moon riuscì a neutralizzare tutte le meteoriti accanto. Non rimase che cenere.
    Una risata spezzò l’attacco. Le guerriere ne furono attratte, ma non videro altro se non buio e stelle. Sailor Saturn rialzò lo scudo protettivo. “Ragazze, stiamo all’erta!!” disse Sailor Mars, pronta con la sua freccia infuocata.
    Apparvero due occhi. Bunny li guardò terrorizzata. Erano gli stessi occhi di quella donna, con cui aveva combattuto quella mattina, al parco. L’immagine si fece sempre più chiara. Lunghissimi capelli e occhi di ghiaccio. I maestosi vestiti grigi volteggiavano, nonostante non vi fosse alcun movimento nello spazio.
    Sentendosi minacciate, Sailor Uranus e Sailor Neptuno passarono all’attacco. “Bomba di Uranooo” “Maremoto di Nettuno!!”. I colpi andarono a vuoto. Non la sfiorarono minimamente. “Ma com’è possibile?”. Incredule indietreggiarono, cercando di proteggere Sailor Moon, rimasta immobile a fissare quella donna. Era proprio ciò che temeva.
    “E quindi ci rincontriamo Sailor Moon…”. Le guerriere si voltarono, fissando Bunny. Cosa stava dicendo quella donna? Perché si era così rivolta a lei?.
    “Lasciaci in pace!!” le urlò contro. La donna si mise a ridere, e la sua risata malefica riecheggiò nel vuoto. “Chi sei???” aggredì Sailor Saturn!!!.
    “Il vostro viaggio finisce qui, guerriere della Terra!”.


    -CAPITOLO 10-
    -IDENTITA’ SVELATA-

    La minaccia incombeva. Le guerriere si trovavano ad affrontare un nemico senza minimamente conoscerlo. I loro attacchi erano vani, non avevano avuto alcun effetto. Chi le stava attaccando era sicuramente più forte di quanto pensassero, e l’ambiente circostante giocava a loro svantaggio. Da quel che avevano capito, quella misteriosa donna era in grado di manovrare i corpi celesti a suo piacimento. La situazione si stava davvero complicando.
    I sensi di colpa di Bunny riaffioravano sempre di più. Avrebbe dovuto dire tutto quando ne aveva la possibilità. Ora era troppo tardi, avrebbero dovuto combattere senza sapere chi si trovavano davanti. “Non merito la loro protezione” pensò “ho mentito alle mie amiche, alle mie compagne…devo aiutarle, devo risolvere io questa situazione!”. Bunny si portò avanti, superando lo scudo umano formato dalle altre guerriere Sailor.
    “Ferma!!” le urlò Sailor Uranus. Ma Bunny proseguì per avvicinarsi il più possibile all’avversaria.
    “Ti avevamo avvisata, Sailor Moon, ma hai deciso di ignorarci! Noi non mentiamo mai!”, le disse quella donna, notando l’aria di sfida. “Lascia stare le mie amiche, loro non c’entrano niente, è stata una mia decisione!”
    “Non mi interessa!Avete disobbedito, e ora ne pagherete le conseguenze!”. Le Sailor erano sbigottite. Non riuscivano a seguire i loro discorsi, ciò che dicevano non aveva senso…per loro. “Cosa sta dicendo?? Sailor Moon rispondi!!” la incitò Sailor Mars. Ma il nemico non ebbe pazienza. Scaraventò Sailor Moon contro le sue compagne, con un solo gesto del polso. Loro la sorressero, il colpo era stato davvero fortissimo.
    “Sono troppo forte per voi, guerriere Sailor…ed ora ve lo dimostrerò…”.
    Concentrò attorno a se il suo potere. Le meteoriti confinanti si accumularono tutto intorno alle sue mani con le quali creò uno sciame meteorico incandescente. Tutte la guardavano incredule. Non avevano mai visto qualcuno di così potente. Si stava preparando ad un attacco finale.
    “Non dobbiamo permetterle di attaccarci!!” urlò Sailor Uranus, facendo apparire il suo fendente. “Si, ragazze attacchiamola!”. Ma non fecero in tempo. Lo sciame partì a velocità spiccata, dividendosi in quattro parti. Le guerriere si ritrovarono così circondate da quelle meteoriti arroventate, grandi come palline da golf ma con la potenza di un proiettile. “Dividiamoci!” incitò Sailor Jupiter “Rivoluzione di Giove…” “Freccia Infuocata…” “Super catena dell’amore…” “Rapsodia acquatica…” “AZIONE!!!”.
    Sventarono il loro attacco riducendo le meteore in un cumulo di fuliggine. Ma non gioirono presto. Le ceneri si avvicinarono l’una con l’altra creando altre meteore ma più grandi e più devastanti. “Cosa???”. Con la velocità della luce, le meteoriti le attaccarono, provocando numerose ferite, anche profonde.
    “Ragazze!!!” invocò Sailor Moon. Cercò di avvicinarsi a loro il più possibile, radunandole come poteva, per evitare che vagassero nello spazio.
    “Ora ce ne occupiamo noi!” inveì Sailor Neptuno “Maremoto di Nettuno, AZIONE” “Fendente di Urano, AZIONE”. L’attacco di Heles e Milena furono più incisivi, ma non abbastanza per evitare alle meteore di ricrearsi e sventare nuovi colpi. “Scudo di Saturno!!!” Sailor Saturn rialzò lo scudo, prima che potessero essere gravemente lese altre Sailor.
    “Il tuo scudo non durerà molto…” ridacchiò la donna “Potrei abbatterlo in ogni momento se volessi!”.
    “Io sono la guerriera della Distruzione…se volessi potrei eliminarti!Usando il mio potere disintegrerei te ed il tuo male! Le mie amiche saranno salve e la Terra insieme a loro!!”
    “Non farlo Ottavia!” la incitarono le guerriere “Se dovessi essere costretta, lo farò!” rispose. Ma le loro parole furono stroncate da un’assordante risata. Quella donna, quel nemico così potente e terribile si stava prendendo gioco di loro. Non aveva avuto il minimo ripensamento dopo quello che Sailor Saturn aveva minacciato.
    “Che cos’hai da ridere?” chiese Ottavia, puntandole contro il suo bastone
    “Come siete sciocche…pensate di potermi distruggere con il potere di Sailor Saturn?”. Le guerriere non capivano. Quello della distruzione era il potere più forte in assoluto. Una volta usato, avrebbe portato con se anche la sua utilizzatrice. “Non sto scherzando!” atterrì Sailor Saturn. “Il tuo potere non può nuocermi…guerriera!”. Ottavia rimase bloccata da quelle parole. Nessuno prima d’ora aveva sfidato il potere della Distruzione. Sapevano tutti, nemici compresi, che era una forza immane, senza via di scampo. Come poteva essere così sicura di una sua vittoria? Come poteva essere così fiduciosa delle sue capacità? Chi era in realtà quella donna…erano domande che in quel momento ognuna di loro si poneva.
    “Come puoi dire una cosa del genere?” chiese Sailor Uranus, avvicinandosi alla barriera dello scudo per poterla vedere meglio
    “Il potere della Distruzione è dentro di me, care mie combattenti! E’ ora che vi dica chi sono…io sono Erimos, la Dea della Distruzione e della Desolazione totale. Se Sailor Saturn userà il suo potere ciò non farà altro che rinforzarmi…ed allora per voi non ci sarà più alcuna via d’uscita!”. Sailor Uranus indietreggiò rapidamente. Ciò che aveva detto sembrava surreale. Avrebbero davvero dovuto combattere contro una Dea? I loro volti erano atterriti. Nessuna arma in loro possesso avrebbe potuto fermare la sua ira e la sua crudeltà. Sailor Saturn non resistette. Lo scudo si abbassò e lei si afflosciò tra le braccia di Sailor Neputno, li vicina.
    “Ora avete capito…non potete fare niente…se non morire!”. Richiamò la sua energia. Un manto di stelle iniziò ad avvolgersi intorno a lei fino a creare un nucleo rosso fuoco. “O mio dio!” disse Sailor Mercury, aprendo il suo computer “Che succede?” chiesero
    “Sta per creare una Supernova!” rispose “Il suo attacco sarà troppo potente, non ce la faremo mai!”. Heles e Milena si guardarono. “Abbiamo ancora una speranza!” dissero. Fecero apparire i loro talismani, più quello di Sailor Pluto, datogli a Heles, necessario per il viaggio di ritorno. “Talismani, dateci la forza!” “Noi vi preghiamo, donateci il vostro potere e sconfiggete il nemico!”. La potenza dei talismani si sprigionò in una luce accecante che investì il nemico. Ma prima di poter essere colpita, Erimos alzò una barriera protettiva che respinse l’attacco.
    “Non è possibile!!!” urlarono scoraggiate. L’attacco venne riversato sulle Sailor ma i talismani alzarono anch’essi una barriera energetica per proteggere le loro guardiane. Tuttavia il potere di Erimos era troppo potente. Mentre inglobava le stelle per far nascere una supernova, riuscì ad introdursi nella barriera ed a distruggere il talismano centrale…quello più potente…quello di Sailor Pluto. “Nooo” urlò Heles. Presto, Sailor Uranus e Neputno ripresero con se gli altri due talismani, ormai privi della loro energia.
    “E’ davvero finita…non sappiamo che altro fare!”. Gli occhi di Heles iniziarono a lacrimare. Era la prima volta che si arrendeva. Non c’erano davvero più speranze.
    “Ti prego…aiutami”. Bunny pronunciò quelle parole con rassegnazione e paura. Qualcosa s’illuminò. Quella luce immensa proveniva da lei.
    “Che cos’è questa luce!!” gridò Erimos. Le altre guardavano attonite Sailor Moon e quella strana luce che proveniva dalla sua divisa.
    Poi Bunny si ricordò, ricordò di aver portato con se due oggetti prima della partenza. Bunny ne prese uno in mano. Era la stella cadente, la stessa stella caduta quella notte nella sua camera da letto…la stella che aveva dato inizio a tutto.
    “Ma che succede?” si chiese Bunny. La stella emanava una luce immensa, con raggi dorati.
    Erimos guardò impressionata quella stella “L’entità stellare…” disse, allentando la sua morsa sulla Supernova “…come puoi averla…”. Non era una domanda. Quella stella stava intimidendo la potente Dea e la cosa non sfuggì tanto facilmente.
    Sailor Moon la strinse forte. Desiderosa di salvare le sue compagne, unì il suo potere a quello della stella. L’esplosione fu smisurata, oltre i limiti dell’impossibile. Erimos abbandonò la Supernova e si dissolse prima di esserne avvolta.
    Incredule, le Sailor si guardarono intorno. Tutto era tornato alla normalità. Il nemico era sparito e la stella di Bunny aveva smesso di brillare. “Ma che diavolo è accaduto?” si domandò Heles “Se ne è andata…” affermarono le altre, stanche ed affaticate.
    Ma i problemi non erano finiti. Ora erano in balia dello spazio. Sidia era stata molto chiara prima della partenza. “Il viaggio non dev’essere spezzato!” aveva raccomandato. Ed era proprio quello che era accaduto.
    “Heles…ora cosa facciamo?”
    “Non ne ho idea ragazze…per di più il primo talismano è andato perduto…”. Silenzio…solo l’eterno silenzio, nessuna sapeva più cosa dire, nessuna aveva una soluzione da proporre.
    Bunny, sconsolata, si aggrappò a Rea. Era molto stanca, il combattimento l’aveva sfinita. Svenne per pochi secondi. Ma in quel piccolo arco di tempo nella sua mente riecheggiarono le parole di Marzio “Non preoccuparti Bunny…” aveva detto “la tua bussola è il tuo cuore…seguilo!”. Bunny aprì gli occhi. Le ragazze erano attorno a lei, pensierose. Amy cercava costantemente nel suo computer, ma non sembrava davvero esserci via d’uscita.
    “Ragazze” iniziò Bunny “non so se funzionerà…ma vi prego fidatevi!” “Cos’hai intenzione di fare?” chiesero “Non riesco a spiegarvelo…diciamo che faccio buon uso dei consigli!”. Sorrise. E quel sorriso ispirò fiducia nelle sue compagne.
    “Ok Bunny!” disse Rea dandole la mano. E così fecero. Crearono un cerchio. Unite le une con le altre aspettavano.
    Bunny si concentrò. “Devo seguire il mio cuore” pensò. E così fece. Ricordi e ricordi sfociarono nella sua mente. Vide il suo volto, i suoi occhi, il suo sorriso. Rivisse i momenti di gioia, le battute…quel bacio. Pensò e nella mente pronunciò il suo nome. Caddero nel sonno.
    Bunny si risvegliò su un prato. Poteva sentire il profumo dell’erba fresca. Gli occhi erano un po’ offuscati. Sembrava si fosse appena svegliata da una notte durata secoli. I muscoli erano intorpiditi, faceva fatica ad alzarsi. Portò le mani al volto, per togliersi il terriccio dalla faccia. Riusciva e vedere poco. Eppure qualcosa attirò il suo sguardo. Una mano…per aiutarla ad alzarsi. Levò il volto verso l’alto.
    “Ero sicuro che avresti capito i miei segnali…testolina buffa…”.
     
    .
  12. Blair_Cornelia95
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    Io li ho già letti e sai che penso sia una storia favolosa :)
     
    .
  13. *.Crystal.*
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    sei bravissima dovresti scrivere un libro :)
     
    .
  14. view post
     
    .
    Avatar


    Group
    Moon ☾
    Posts
    10,484
    Shooting Stars
    +14
    Location
    Kinmoku

    Status
    ho appena finito di leggere tutti i capitoli e ti faccio i complimenti perchè la storia è molto bella e mi ha presa parecchio :) spero che pubblicherai presto il continuo ^_^
     
    .
 
Top