Autrice/Autore Beppin79:
Data Pubblicazione 16/11/2011:
Rating (Verde, Giallo, Arancione, Rosso)Arancione:
Genere (Sentimentale, Drammatico, Erotico...)Sentimentale
Capitoli:Scritti 6...
Personaggi: Usagi, Seya, Mamoru...altri
Note (One Shot, Raccolta, Shonen-ai, Yuri, Yaoi, OOC, What if?...ect.)Raccolta
E' la mia prima FF...perdonate eventuali errori!
Per Voi tutte!!!
CAP.1
lei...i suoi capelli color del miele...i suoi occhi color del cielo...
lei...il suo mondo....il suo sogno proibito...
lei...le sue risate scomposte...i suoi silenzi imbarazzati...
lui... i suoi capelli color della notte...i suoi occhi color del mare...
lui...la sua ancora di salvezza...il suo desiderio inconfessabile....
lui...Le sue canzoni d'amore.... i suoi sguardi pieni di passione...
Erano lì.... a guardarsi. Solo loro. Perché si erano rincontrati? Lui era partito, dopo la battaglia con Galaxia, per dimenticarla. Lei era tornata dal suo principe, verso un destino già scritto. E allora perché a distanza di un mese erano l'una di fronte all'altro?
“io non credevo...”
“io non pensavo...”
Di nuovo il silenzio. Solo i loro cuori, solo i loro sguardi. Un lampo, poi un tuono a squarciare quel cielo che fino a un attimo prima era sereno. D'un tratto la pioggia. Dapprima leggera, poi sempre più forte.
Seya aveva sentito il desiderio di andare nel posto da cui era partita la sua sofferenza, la sua disperazione. Perché proprio quel giorno aveva sentito il desiderio irrefrenabile di tornare in quella scuola, in quella classe....vedere quel banco...il suo. Quante volte l'aveva vista dormire su quel banco. Più di una volta alla sua mente si era affacciato quello strano desiderio. Ci aveva pensato e ripensato fin tanto che approfittando delle vacanze scolastiche sulla terra, si era convinto di poter realizzare quello sciocco desiderio e così era partito. Senza dire nulla ai suoi fratelli, alla sua principessa. Del resto si sarebbe trattato di un viaggio breve. Lui non l'avrebbe cercata . Ma la nostalgia per quel posto era tale...ed ora era lì...davanti a quel banco tanto amato.
Era sul letto. Da quando le vacanze di natale erano arrivate, lei non aveva fatto altro che restarsene in camera sua. A volte presa dall'esasperazione aveva raggiunto le altre, per svagarsi, per distrarsi da quel pensiero che non l'abbandonava. Si girò su di un fianco guardando fuori dalla finestra. D'un tratto si ricordò che a scuola aveva lasciato sotto il suo banco il regalo che aveva comprato a sua madre. Erano già le 17.00 avrebbe trovato ancora qualcuno a scuola? Pensò di andarci l'indomani, ma d'un tratto senza neanche sapere come, si diresse verso le scale, annunci
ò a sua madre che sarebbe uscita per poco e come in una sorta di trance si ritrovò davanti al cancello della scuola. Infine era giunta davanti alla sua aula. Di colpo si fermò. C'era qualcuno. E quel qualcuno era lì davanti al suo banco.
Lei lo vide. Vide le sue spalle, che tante volte l'avevano riparata. Vide le sue braccia, che tante volte l'avevano sorretta. Vide i suoi capelli, raccolti nella sua coda. Vide il suo profilo, che tante volte si era fermata ad ammirare. Lo vide nella sua tristezza. Udì un sospiro...
Udì un passo... Lui si girò e la vide. Vide le sue mani, quante volte le aveva sognate. Vide le sue labbra, quante volte avrebbe voluto averle per sé. Vide i suoi capelli, raccolti nei suoi soliti odango. Vide i suoi occhi, quegli occhi in cui lui si perdeva. La vide nella sua bellezza.
Lui: “ io non credevo...”
Lei: “ io non pensavo...”
Lei si avvicinò. Doveva, voleva capire se era reale o frutto della sua immaginazione.
Lui indietreggio. Non dovevano incontrarsi, non poteva permettersi il lusso di continuare a soffrire.
Erano l'uno di fronte all'altro. Lei alzò una mano, tremante, si diresse come attratta al volto di lui, nel mentre un tuono. E la mano si fermò a mezz'aria come se quel tuono avesse voluto avvisarla...
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